There's something wrong with all of this

- Tobias e Jackson -

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    Era dentro al corpo di polizia da quasi un mese, non gli sembrava ancora vero. Era ancora tutto così nuovo e strano per lui, ma ci stava piano piano prendendo l'abitudine a definirsi poliziotto. La cosa gli piaceva, gli piaceva come mestiere, anche se non era proprio ben visto. La gente non si fidava proprio della polizia.
    Per lui comunque non era cambiato nulla, era sempre il solito. Sempre lo stesso ragazzo che cercava di evitare di stringere troppi rapporti, anzi li evitava completamente. Solo con una persona aveva cercato di portare avanti il rapporto da sconosciuta a conosciuta, persona con cui spendere un po' di tempo; la cosa gli piaceva parecchio. Ma tendeva ad evitare di stringere amicizie, parlava sì con gli altri senza poi grossi problemi, ma quando la cosa cercava di andare più a fondo, lui tagliava i ponti. Era fatto così, ora che era un poliziotto era ancora più accentuata la cosa. E se avesse stretto un legame profondo con qualcuno e poi lui, malauguratamente, fosse caduto in servizio? Che senso aveva stringere rapporti se poi alla fine si veniva sempre lasciati indietro? Non sempre andava così, lo sapeva, ma per sua esperienza personale, la maggior parte dei suoi rapporti era finita così di punto in bianco. Non voleva provare ancora le stesse sofferenze.
    Quel giorno, dopo aver fatto il suo solito giro di quartiere, tornò in caserma per scoprire poi che era stato sostituito da un altro, quindi aveva un bel po' di tempo libero prima di riprender servizio.
    Quella mattina si era svegliato presto e aveva fatto una colazione non definibile colazione, così adesso aveva un leggero languorino che doveva soddisfare il prima possibile. Così, dopo essersi tolto la divisa ed essersi rimesso i suoi vestiti civili, alias jeans, maglietta, felpa e giacchetta, uscì dall'edificio. L'aria era frizzantina, non faceva freddo ma nemmeno quel caldo che ci si aspettava in primavera. Se doveva essere sincero, quel tempo gli piaceva parecchio, era quasi perfetto, né troppo caldo né troppo freddo. Un bel clima mite, perfetto per lui.
    Dopo essersi stiracchiato fregandosene schifosamente di essere appena fuori dalla caserma di polizia, dove tutti potevano vederlo, si diresse verso la prima via sulla sinistra che vide. Se ricordava bene, di lì a poco avrebbe trovato un mini-market, dove prendere un due cose al volo per 'merenda'.
    Così, con passo leggero e spensierato, si diresse verso quel piccolo supermercato. Ne aveva sentito parlare dai colleghi, i quali lo definivano il miglior mini-market della zona in cui potevi trovare di tutto, non solo le solite cose trovabili nei normali supermercati, ma anche cibo cinese, coreano, indiano. Insomma, era un mini-market multietnico, quello che piaceva a Tobias.
    Arrivò davanti l'ingresso del market nel giro di nemmeno dieci minuti. Poteva arrivarci anche prima, ma fece tutto talmente con calma, dato che nessuno gli correva dietro, che non aveva di certo problemi ad essere un mezzo bradipo. Entrò e, salutando cordialmente il cassiere, si diresse con passo tranquillo verso i vari scaffali pieni zeppi di qualsiasi cosa. Dal cibo in scatola, al cibo fresco. Dal pesce alla carne, dalle bevande ai giocattoli. C'era di tutto. Indeciso com'era, avrebbe passato ben più tempo del previsto lì dentro. Ma la cosa non gli dispiaceva per nulla.

     
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    Una giornata come un'altra, stavolta non avevo saltato scuola, cominciava a non dispaicermi, le persone.. beh ci stavo lavorando, anche se sapevo di non dar molto spazio alle conoscenze, però avevo le mie ragioni. Nonostante ciò ci provavo e probabilmente la cosa si notava. Tornando a noi, quel giorno c'era sciopero dei professori, e beh di quelli che mi insegnavano solo uno non aveva aderito perciò avevamo fatto la sua ora e poi avevano ritenuto che potevamo anche andare. Oltre che si, era la prima ora ed avevamo pure fatto un compito, per cui una volta uscito ero stato un momento con alcuni compagni, anche se poi avevo avvisato mio zio della cosa e gli avevo chiesto se serviva qualcosa, visto che ero vicino ad un mini-market.
    Ero abbigliato in modo normale, non vi erano divise anche se forse sarebbero state comode. Tuttavia aspettai la risposta di mio zio, per poi salutare gli altri e dirigermi al mini-market, per l'appunto. Era strafornito e non distava così tanto dalla scuola quindi era comodo, anche perchè capitava che dovessi prendere qualcosa al volo perchè nessun altro poteva o simili. Arrivato a destinazione, davanti a me c'era un uomo, dopo di me due ragazzi, quindi entrammo, con poca distanza gli uni dagli altri. Salutai e mi guardai un momento attorno, prima di prendere una direzione da cui cominciare, avevo la lista sul telefono, quindi preso un cestino, cominciai a prendere ciò che mi era stato detto.
    Purtroppo sembrava che non tutti fossimo lì per acquisti, a meno che una rapina non sia considerata un acquisto alternativo. Comunque, i due ragazzi che erano dopo di me, cominciarono a muoversi in modo sospetto, sino ad arrivare a minacciare il proprietario con una pistola. Io ero nascosto da uno scaffale, ed ascoltai, non ero così coraggioso da mettermi in mezzo, specie perchè erano armati ed avevo letto abbastanza da saper riconoscere un'arma autentica da un falso e loro le avevano fin troppe vere per i miei gusti..

     
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    Dopo che lui fu entrato nel mini-market, altri tre ragazzi entrarono. Sembravano un gruppetto compatto, anche se poi uno si distaccò dagli altri due per andare in giro per le varie corsie.
    Tutto era tranquillo quella mattina. Il market non era affollato per niente, ma almeno una decina di clienti c'erano. Quello che stava per avvenire lì dentro, Tobias non se lo sarebbe minimamente immaginato. Chi mai poteva immaginarsi una cosa simile. Avvenne tutto in fretta, ma per lui sembrava che il tempo avesse rallentato.
    Mentre si trovava al banco frigo, sentì delle persone gridare tutte assieme, non riusciva a capire cosa stessero dicendo. Cosa stava succedendo lì dentro? Posò immediatamente a terra quello che aveva in mano e si accovacciò, con la schiena contro uno scaffale pieno di merendine. Lentamente e, soprattutto, cautamente, cercò di vedere cosa stava succedendo non molto lontano da lui. Vedere la realtà come stava fu come un pugno nello stomaco. Ma non gli fece paura, tutt'altro! Una scarica di adrenalina lo colpì, sentì una scossa lungo la schiena. Non farti ammazzare, che non è il tempo giusto pensò mentre cercava di capire cosa stessero facendo i due rapinatori alle casse. Il povero cassiere era terrorizzato, soprattutto perché uno dei due malviventi gli puntava un'arma addosso, l'altro invece stava prendendo i soldi dalla cassa, con un fucile in mano. Nessuna delle due armi era finta, erano più che autentiche. E non voleva di certo farsi obliterare da loro.
    L'unico vero suo problema lì era che non era armato, essendo in pausa e con indosso gli abiti civili. Era solo un agente normale, non un detective che poteva vantare di avere sempre l'arma addosso. Anche per questo doveva evitare di avventarsi stupidamente contro gli aggressori.
    Si guardò un po' attorno, cercando sempre di stare attento a non farsi beccare da uno dei due tizi. Fu così che vide almeno tre persone pseudo nascoste dagli scaffali. Doveva farle spostare da lì, perché erano in zona di tiro; se malauguratamente uno dei due avesse sparato in quella direzione, avrebbe fatto una piccola strage.
    Si avvicinò silenziosamente verso un uomo sulla cinquantina ed una giovane donna, facendo loro segno di spostarsi verso la fine del banco frigo e la porta del magazzino, perché zona più riparata. Poi si apprestò ad avvicinarsi al ragazzo, che era entrato con i due malviventi.
    Non Sembrava affatto una cattiva persona, ma doveva accertarsene. - Hey tu, vieni giù! - disse a bassa voce, per evitare di farsi sentire dagli altri, tirandogli la manica per farlo accovacciare - li conosci per caso? Stai con loro? Se stai con loro non è affatto divertente! - gli disse in tono serio, osservandolo per bene. Non sembrava affatto un malvivente. Come nemmeno lui sembrava un agente.. Anche se lo era.

     
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    Non era ben chiaro cosa avevano in mente di fare quei tizi, ma di certo a me non importava, non del tutto comunque. Quando poi cominciarono a mettere in atto la rapina pensai che fossero dei veri cretini, davvero in pieno giorno? Con così tanti testimoni e senza neppure coprirsi il volto? Bisognava essere degli idioti, ma appunto non era affar mio, bastava che non uccidessero nessuno, avevo visto fin troppe morti per i miei gusti, ed anche se non lo ammettevo, la cosa era ancora piuttosto vivida, infatti quando uno dei due estrasse una pistola, mi bloccai.
    Non erano gli stessi, ovvio, neppure la pistola era uguale, eppure non riuscivo a muovere un muscolo, ero pietrificato e di certo da fuori non si capiva, anche se forse un ragazzo che se ne sta impalato invece di cercare un punto riparato o, quantomeno abbassarsi, poteva risultare piuttosto sospetto. Non mi accorsi infatti di ciò che accadeva attorno, del tipo che aiutava gli altri clienti a portarsi in un punto riparato e poi mi si avvicinava, non me ne resi assolutamente conto, almeno sino a che non sentii quelle parole, che mi tolsero da quella semi paralisi. Reagii lentamente, ma reagii e così mi abbassai. Sapevo di non essere in me, che probabilmente lo sguardo era ancora a quella dannata sera, anche se solamente io lo sapevo. Per gli altri poteva semplice essere terrore dovuto alla situazione.
    Cercai di calmarmi, mentre ascoltavo le parole di quel tipo Eh? No, non sarei così stupido.. dissi a bassa voce, riferendomi ovviamente a quanto erano impacciati, anche se più o meno sembravano avere la mia età quindi era normale aver pensato che stessi con loro, ma non avevo fatto nulla, questo non era forse ancor più strano? Dobbiamo chiamare la polizia... dissi quindi, in un sussurro, insomma erano armati era inutile fare gli eroi, anche se per quanto ne sapevo, poteva sempre averla chiamata lui, però come detto, non ero completamente lucido, quindi non prendevo in considerazione proprio tutto..

     
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    Spesso si chiedeva cosa potesse spingere dei giovani a fare determinate cose, come rapinare in pieno giorno un mini-market. Non sembravano nemmeno tanto preparati, eppure erano armati. Come diavolo erano riusciti a recuperare quelle armi? Perché nessuna pattuglia passava per di là? Di solito almeno una pattuglia c'era, eppure quel giorno no. Doveva succedere proprio in quel momento in cui lui doveva andare in pausa..
    Tobias fece quello che poté. Fece spostare alcune persone e poi si avvicinò al ragazzo che era entrato poco dopo di lui. Sembrava totalmente assente, pietrificato. Come se non stesse più su quella terra. Ma doveva abbassarsi prima che a uno dei due idioti alla cassa venisse in mente di sparare alla cieca contro la gente. Lo destò dalla sua assenza e lo fece abbassare, almeno così c'era una parvenza di protezione. - No, infatti, non mi sembri così stupido come loro - mormorò in risposta. Effettivamente la sua poteva sembrare una domanda stupida, ma doveva farla, doveva esserne sicuro. Ma come poteva chiamare la polizia senza rischiare di farsi beccare? I due rapinatori sembravano dei veri e propri principianti e non sembravano per nulla preparati. Tesi, si muovevano agitati. Doveva intervenire, o doveva chiamare i rinforzi? Ma se decideva di intervenire, come cavolo faceva se la pistola lui ce l'aveva in caserma? Doveva chiamare i rinforzi. - Io sono un poliziotto, solo che sono in pausa quindi posso fare poco o niente.. - disse a bassa voce, cercando di vedere cosa facessero i due malviventi. Erano sempre lì, concentrati sulla cassa e sui poveri clienti alla cassa. Prese il telefono, lo mise silenzioso e lo passò al ragazzo. - Chiama la polizia, fai tutto a bassa voce. - disse prima di allontanarsi leggermente dal giovane.
    Doveva rischiare di avvicinarsi un po', soprattutto per capire quanto a fondo i due volessero andare. Non sembravano dei geni, ma non doveva prenderli sotto gamba altrimenti poteva fare un casino.. e da lì sarebbe stato l'inferno. Arrivò alla fine dello scaffale e si acquattò, dando veloci sguardi in direzione dei malviventi, stando attento a non farsi vedere. Alla cassa c'era il proprietario del market e altri due clienti, più i rapinatori. C'era troppo in ballo e non poteva assolutamente permettersi di fare l'eroe. Diede un veloce sguardo al ragazzo a cui aveva detto di chiamare la polizia. Sperava solo che ce la facesse e che arrivassero in fretta i rinforzi.

     
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    Non so se fosse palese o meno il mio terrore, forse si, forse mi serviva davvero quello psicologo di cui mi avevano parlato un po' tutti, ma ero dell'idea di essere il miglior psicologo per me stesso, avrei affrontato tutto quando mi sarei sentito pronto, se mai fosse accaduto. Il momento non era ancora giunto, ero pietrificato e rivedevo perfettamente la morte dei miei come se stesse accadendo in quell'esatta circostanza, cosa che non era affatto vera ovviamente.
    Fui ridestato dai pensieri da una voce, che fortunatamente mi riportò con i piedi per terra, al punto che mi abbassai e risposi alla sua legittima domanda Grazie risposi visto che almeno se ne era reso conto. Rimasi quindi seduto a terra, cercando di non guardare ciò che stava accadendo dall'altra parte, per poi avere un'illuminazione. Ascoltai quindi le sue parole e lo guardai stupito, quella era sfortuna nera, comunque sia annuii lievemente, segno che avevo compreso. Lo vidi controllare la situazione, per poi vedere che mi porgeva il telefono, così lo presi ed annuii, anche se avevo già digitato il numero d'emergenza della polizia.
    Avviai quindi la chiamata ed attesi, allontanandomi di soppiatto ovviamente Salve, c'è una rapina in corso al mini-market.. dissi subito, dando poi tutte le indicazioni e dovendo pure spiegare che il tono basso di voce, era a causa del fatto che ci ero in mezzo. Quindi mi informarono che avrebbero mandato una volante, dissi loro che erano due ragazzi e che lì presente c'era anche un loro agente in pausa, giusto perchè così magari agivano prima. Chiusi la chiamata e guardai verso il poliziotto, cercando di fargli capire che avevo avvisato e stavano arrivando, tecnicamente..

     
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    Ok, il ragazzo sembrava essersi ripreso. Chissà cosa gli era preso, forse era già stato vittima di una rapina e quindi la paura aveva preso il sopravvento? Poteva essere, ma in quel momento non era quella la cosa importante. La cosa importante era che si svegliasse e che chiamasse la polizia. Stupido com'era, Tobias gli aveva dato il suo telefono, prima di vedere che ce l'aveva già in mano. Poco importava, ora doveva cercare di capire cosa poter fare prima dell'arrivo degli altri. I malviventi non sembrava intenzionati a fare del male a qualcuno, anche se avevano minacciato di farlo più di una volta, ma non sembravano davvero capaci di arrivare a tanto. Tobias, purtroppo, sapeva che anche le persone meno probabili di tutte erano capaci di fare le cose più terribili. Ne aveva conosciute molte di persone simili e, in un certo senso, pure lui era così. Da sempre per lui era impensabile ribellarsi alla famiglia, eppure ora si trovava lì, senza di loro. Ma non era quello il momento per ripensare al passato, ora doveva concentrarsi su quello che stava accadendo dentro al market.
    Si voltò verso il ragazzo e cercò di decifrare lo sguardo, sul terrorizzato andante, del ragazzo. La caserma era poco distante dal market, cosa che forse i rapinatori non sapevano, quindi i rinforzi ci avrebbero messo davvero poco. Sperava solo che non arrivassero a sirene spiegate... e ovviamente quello che sperava lui non accadeva mai! Eccoli lì, i suoi colleghi arrivare a sirene spiegate con due o tre volanti; dal punto in cui stava il tedesco, non riusciva a vedere bene fuori, ma dentro sì e la situazione non andava di certo bene! I due idioti erano andati in panico ed ora tenevano il cassiere sotto ostaggio, stavolta sul serio. Cosa poteva fare adesso? Tornò velocemente verso il ragazzo e riprese il suo telefono e vide che il suo collega Reiner gli aveva scritto un messaggio. Ma poteva anche lui essere più deficiente? Perché diavolo era arrivato a sirene spiegate? Lo chiamò per dirgli di toglierle, ma ormai era troppo tardi, il danno era fatto e i due rapinatori erano andati completamente in palla rischiando di essere più pericolosi di prima. Doveva fare qualcosa, subito, prima che il tutto finisse in tragedia.
    Di quello che fece poi se ne pentì subito dopo, era stata una cazzata colossale, ma ormai la frittata era fatta. Uscì allo scoperto, cautamente cercando di non mandare ancora di più nel panico i due rapinatori. - Hey hey, perché non ci calmiamo un po' e cerchiamo di venire a capo di questa situazione senza per forza dover far entrare la polizia? - era più che convinto di aver fatto una cazzata, tesi avvalorata dal fatto che si ritrovò per l'ennesima volta un'arma puntata addosso, solo che stavolta era un fucile.. Fantastico, andava di male in peggio. Quel giorno doveva tornarsene a casa, non andarsene in giro per i mini-market a cercar cibo. Quella non era proprio giornata.

     
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    Potevo farcela, anche perchè se mi pietrificavo non servivo a nessuno, poco ma sicuro. E infatti riuscii a riprendermi, quanto bastava per prendere in mano il cellulare del poliziotto e chiamare la polizia, per l'appunto. Non distava molto la centrale, però bisognava essere stupidi per arrivare a sirene spiegate. E si che avevo detto che sembravano molto giovani, quindi facili al panico, ah avrebbero dovuto seriamente dotare la polizia di qualche psicologo in più da usare sul campo, se facevano di queste idiozie.
    Comunque il mio dovere lo avevo fatto, quindi tenni il cellulare sino a che il poliziotto non venne a riprenderselo, intanto gli era arrivato un messaggio, quindi glielo porsi così che potesse leggerlo. Lo osservai, in silenzio, mentre i due ladri stavano ancora facendo in modo che svuotassero la cassa, oddio avrei fatto meglio io una rapina, ad essere sinceri, erano parecchio impacciati. Comunque, non appena la polizia arrivò a sirene spiegate, loro ovviamente caddero prede del panico e la situazione quasi precipitò, ma c'era ancora una speranza, da quel poco che sapevo.
    Il poliziotto decise di uscire allo scoperto, mossa avventata ma poteva funzionare, così rimasi a guardare, assieme agli altri ostaggi, per poi avvicinarmi quatto quatto, per avere una visuale migliore. Non potevo ripensare a quella notte, dovevo fare in modo di creare quantomeno un diversivo, per permettere al poliziotto ed ai suoi colleghi, di catturare quei tipi. Mi guardai attorno e vidi un barattolo che era caduto, probabilmente lasciato cadere da qualcuno, quindi lo presi ed andai in un altro punto, sempre stando attento. Quando fui in una buona posizione lo feci rotolare, così che sembrasse che fosse appena caduto e infatti uno dei due andò a controllare, speravo che ne approfittassero, più di così avrei solo potuto cercare di entrare nelle loro menti, cosa che sarebbe stata anche abbastanza divertente..

     
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    La sua era stata una mossa anche troppo avventata, ma non aveva pensato esattamente a tutto. Aveva agito e basta, sperando di non finire con un buco da qualche parte. Per sua immensa fortuna, l'unica reazione fu una faccia da 'che diavolo stai facendo?' di uno dei rapinatori -sì, perché i furboni avevano deciso di fare la rapina a volto scoperto- e un fucile puntato in faccia dello stesso tizio. Insomma, era proprio una bella giornata quella. Davvero deliziosa. Certo, non era nuovo alla situazione, ma ritrovarsi un'arma puntata addosso non era mai una bella esperienza. Lui e la sua dannata voglia di metter a posto le cose, senza chiedere consiglio. L'unica nota positiva era che da quella posizione riusciva a vedere quegli idioti dei suoi colleghi lì fuori mentre spegnevano le sirene e facevano chissà che altro. E aveva anche una discreta vista sul ragazzo di prima, che sembrava essersi ripreso dal suo petrificus totalus. Sperava solo stesse bene, perché non sembrava avere una bella cera. Ma ora doveva concentrarsi su di lui. Dopotutto era lui che rischiava di esser crivellato di colpi.
    Il rapinatore con il fucile non sembrava molto propenso alle chiacchiere, non ci provò nemmeno. Aveva le dita sul grilletto, una mossa falsa e sarebbe partito un colpo, probabilmente mortale per lui. Fu un barattolo rotolante che fece abbassare il fucile dell'uomo. Tobias notò che il ragazzo di prima si era spostato, forse lui aveva fatto rotolare il barattolo.. solo che.. Solo che il tizio si stava avvicinando a quel barattolo, con il fucile con ancora il colpo in canna. Nessuna mossa falsa, con calma si disse mentre si spostava lentamente all'indietro. Riuscì per un pelo ad abbassarsi che i suoi colleghi entrarono, facendo un casino immenso. Ok, poteva essere una buona cosa.. Ma non così! Non in quel fottuto momento! Il malvivente che era rimasto alla cassa prese letteralmente in ostaggio il cassiere, tirandolo giù mentre gridava ai poliziotti di andarsene oppure avrebbe fatto saltare le cervella al tipo. L'altro, invece, non ebbe quella fortuna dato che venne atterrato violentemente dal tedesco, che poi si allontanò in tutta fretta all'arrivo di un collega, che gli passò una pistola. Bene, ora poteva stare leggermente più tranquillo. Anche se la situazione sembrava essere messa peggio di prima.. No, lo era. Decisamente.
    Uno era fuori gioco, il problema era l'altro. Ora aveva un'alternativa fattibile, far calmare il tipo e far liberare il cassiere. A dire il vero ce n'era anche un'altra, ma sperava di non dover arrivare a tal punto da dover far fuoco.. Sempre se il tizio non avesse fatto fuoco prima. Tobias, dopo essersi acquattato per qualche secondo, uscì nuovamente allo scoperto, sempre stando attento a non far passi falsi. La pistola infilata nei jeans dietro la schiena. Sperava di non doverla usare.. - Hey hey, lascia andare il cassiere. Non vedi che sta morendo di paura? - provò a dire calmo, verso il malvivente posto alla cassa. Se ne fossero usciti vivi, molto probabilmente il market avrebeb chiuso baracca e burattini in un nanosecondo. Dopo esperienze simili, era difficile tornare alla vita di prima. Ovviamente sbagliò nuovamente, perché il tizio lasciò sì andare il cassiere, ma voleva ugualmente un ostaggio. E chi meglio di lui? Era già in piedi, pronto per farsi beccare. Bravo Tobias, sempre geniale sei. Cercando di non farsi vedere, sfilò la pistola dai jeans e la posò sullo scaffale. Con una pistola puntata in testa, si fece prendere dal rapinatore senza dir nulla. Diede solo una fugace occhiata al ragazzo e fece segno ai colleghi di non muoversi per nessuna ragione al mondo.
    - E se facessimo uscire le altre persone e poi risolviamo la cosa tra noi? - provò a dire, ritrovandosi la canna della pistola piazzata sulla tempia e con una minaccia. - Ok, ok.. sto zitto - disse in risposta alla minaccia. Doveva smetterla di comportarsi in quella maniera, altrimenti si sarebbe fatto ammazzare. Non era un eroe, non era nessuno. Era ancora un novellino. Perché doveva capitare tutto questo proprio in quella dannata giornata? Perché durante la sua dannatissima pausa? Ora lui non poteva fare più di tanto, spettava ai suoi colleghi lì fare qualcosa.. senza che qualcuno si facesse male.



    Edited by säde - 18/5/2015, 10:14
     
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    Certo quel tipo era coraggioso o privo di intelletto, ma speravo fosse la prima, magari aveva una strategia, non si poteva certo dire. Qualunque fosse stata la sua idea, non sembrava dover andare come aveva previsto, visto che si trovò con un'arma puntata in meno di un secondo, quasi dai. Comunque la polizia era stata avvisata e non rimaneva che aspettare. Visto che di starmene con le mani in mano non mi piaceva, non visto che qualcosa avrei anche potuto farla, ecco che feci rotolare un barattolo sul pavimento, così da distrarre almeno uno dei due rapinatori e parve funzionare.
    Non ero così scemo da rimanere nel punto di lancio e così mi ero spostato, anche se non era facile reagire od agire, ma cercavo di fare qualcosa per aiutare, nulla di più. In quel momento ecco che i poliziotti fecero irruzione e sinceramente mi battei il palmo della mano destra sul viso, si poteva essere più scemi? No, seriamente, e si che avevo detto che erano giovani i rapinatori. E infatti mentre uno dei due si ritrovò preso, l'altro prese come ostaggio il cassiere. Insomma si doveva fare in modo di far abbassare la guardia a quel tizio armato e spaventato con un ostaggio sotto tiro, ma almeno si doveva tenerne d'occhio solamente uno, e forse sarebbe stato più facile.
    Osservai il poliziotto in borghese che dopo un momento in cui era rimasto coperto, uscì nuovamente, stavolta notai che era a sua volta armato insomma poteva osare un poco di più rispetto a prima evidentemente. Ascoltai ciò che disse al tizio e beh, non sembrava molto convinto, al contrario. Alla fine si convinse ed ecco che abbandonò la pistola su uno scaffale per poi lasciarsi prendere in ostaggio. Insomma era tornato dalla padella nella brace, mi dispiaceva per lui lo ammetto. Provò a proporre di lasciare andare noi altri poveri malcapitati ma non sembrava intenzionato. Ok, dovevo fare qualcosa, non avrei assistito ad un'altra morte per mano di dei ladruncoli, non me lo potevo permettere. Mi mossi con calma, assicurandomi di non essere visto ovviamente. Nella mia mente stavo ripassando alcuni libri letti, così da trovare la soluzione migliore. Avevo due piani, uno colloquiale, mentre l'altro più violento, ora dovevo solo agire in qualche modo.
    Sei deficiente o cosa? dissi senza palesare la mia figura, si perchè un po' di spaesamento avrebbe potuto distrarre il malvivente Vi avevo chiaramente detto di fare una cosa veloce e pulita. Robe da matti. esclamai. Stavo fingendo di essere il capo, già perchè da quel poco che avevo capito erano stati mandati, forse per entrare in una gang o simili e dovevano dimostrare di essere capaci di tutto Dopo questa dubito che avrete qualche chances.. affermai e speravo che il poliziotto capisse che la mia era una recita. Solo in quel momento comparvi a metà, ero in posizione tale che non fosse facile distinguermi Se lo ammazzi finite dentro e sarai inutile, come lo sei ora continuai quindi. Era una specie di pressione psicologica, nel frattempo mi ero anche spostato, volevo riuscire a prendere la pistola, non per usarla certo, ma faceva parte del piano B.

     
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    Uno era andato, il problema era l'altro. Quello alla cassa sembrava il più pericoloso – almeno in quel momento – oltre che il più giovane. E poteva sbottare da un momento all'altro.. E allora cosa fece lui? La seconda cazzata. Il malvivente aveva liberato il cassiere e aveva deciso di prendere lui al suo posto. Benissimo! Fortuna che riuscì a lasciare la pistola su di uno scaffale, altrimenti in quel momento avrebbe avuto un bel buco in testa. E non era una cosa a cui aspirava.
    Poi, d'un tratto, le cose cambiarono in maniera strana. Il ragazzo cui aveva parlato prima cominciò a parlare. Aveva riconosciuto al sua voce. Il poliziotto era confuso, ma non stupido. Capiva quando una persona lo prendeva in giro, quel ragazzo non lo aveva preso in giro prima. Ma stava prendendo in giro gli altri in quel preciso istante. Mica male per un ragazzino. Aveva talento, infatti il malvivente abbassò l'arma farfugliando qualcosa. Non voleva ancora osare.. e fece bene. Perché non appena il ragazzo si palesò a metà, il rapinatore rialzò l'arma, stavolta non verso il poliziotto, ma verso il ragazzo. No, eh no, non avrebbe sparato a nessuno, non con lui come testimone! - Hey! Io sono qua lo sai? Perché non ti concentri su di me, piuttosto che su un'ombra laggiù? - disse riattirando l'attenzione del malvivente - Cos'è, dovevate fare una rapina per entrare in una banda? Mi sa ce vi siete sfumati l'opportunità non appena avete messo piede nel negozio - disse accennando una risata, notando lo sguardo confuso del ragazzo. Aveva troppa paura per fare qualsiasi cosa. Continuava a puntare l'arma contro di lui, ma la mano gli tremava. Lui era completamente diverso dall'altro, cui la mano era ben salda sul fucile quando gliel'aveva puntato contro. Se prima gli era parso il più pericoloso, ora sembrava aver fin troppa paura. - Sei ancora in tempo per rimediare. Lascia uscire tutti, restiamo solo io e te. Parliamo, la possiamo ancora risolvere - disse al ragazza che continuava a spostare la pistola su e giù, sempre puntandogliela contro. In quel momento gliel'avrebbe anche potuta strappare dalle mani, ma preferiva attendere ancora un secondo. Non poteva rischiare.

     
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    Quel poliziotto era davvero coraggioso o stupido, o entrambe le cose. Di certo senza quei suoi interventi la situazione avrebbe potuto essere anche peggiore di quel che era attualmente. Comunque sia dopo che egli venne preso di nuovo come ostaggio, ecco che decisi di provare a fare qualcosa a mia volta. Il mio piano era fingermi di essere non il capo ma il braccio destro di una banda, a cui certamente i rapinatori volevano entrare.
    Il poliziotto sembrava aver compreso che stavo recitando, ma non il rapinatore, che infatti farfugliò qualcosa per poi abbassare l'arma, anche se quando mi spostai ecco che si rimise in guardia. Ecco che il poliziotto riattirò la sua attenzione, quindi tirai un sospirai di sollievo, anche se impercettibilmente. Continuai a muovermi senza fare movimenti bruschi comunque. Mi avvicinai allo scaffale e, sempre con attenzione, presi la pistola e la nascosi per sicurezza Non entrerete nella banda, quindi ascoltalo per una volta un piedipiatti ha ragione gli dissi con tono straffottente, di chi odia la polizia in sostanza. Non valeva la pena farsi arrestare per qualcosa del genere, sicuramente i poliziotti avrebbero tenuto conto della situazione. Osservai il rapinatore, così che si decidesse a lasciare la pistola e farsi acchiappare piuttosto che essere accusato di omicidio o aggressione ad un poliziotto..

     
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    Non c'era verso di far abbassare l'arma al rapinatore il tempo necessario per sottrargliela. Un aiuto non chiesto, ma ben voluto, arrivò dal ragazzo con cui aveva parlato circa dieci minuti prima. Era bravo, magari la polizia avesse elementi simili in squadra. Ma servì a poco quella recita, perché il malvivente non sembrava comunque intenzionato a mollare la presa. Al che Tobias si spinse ancora più avanti, provando a negoziare con il tipo, ritrovandosi ugualmente la pistola puntata. Quando quella storia sarebbe finita, una vacanza se la meritava tutta!
    In suo aiuto tornò nuovamente il ragazzo, che parlò in maniera così strafottente da far sorridere intimamente il tedesco. E dire che un po' di anni prima era anche lui così.. una delle tante fasi della sua vita che voleva eliminare dai suoi ricordi. E lì sembrò fare breccia nel malvivente. Al che il poliziotto rincarò la dose - Fidati, so quel che dico. Se fai uscire gli altri e rimaniamo soli, possiamo risolverla. Non ti sto dicendo cazzate, perché dovrei? - ma perché invece doveva farle le cazzate? Perché doveva rischiare di farsi saltare le cervella? Perché era così imbecille? Perché era un imbecille, c'era poco da fare. Lo era sempre stato e lo sarebbe stato anche in futuro.
    Con sua immensa sorpresa, la recita funzionò e il ladro abbassò la pistola. A quel punto Tobias intervenne diretto, senza pensarci. Prese la mano del malvivente, la strinse e fece cadere la pistola, prima di far cadere pure il tizio. Era finita, ora non si sarebbe più mosso, fino all'arrivo dei colleghi, che entrarono poco dopo e lo arrestarono. Lui si alzò e si avvicinò allo scaffale dove stava il ragazzo di prima. Era stato davvero molto coraggioso, una bella trovata la sua. Gli porse la mano - Sei stato eccezionale prima, grazie a te sono ancora intero - disse ridendo, ma parlava sinceramente - La tua è stata un'ottima trovata, all'inizio ci ero quasi cascato anch'io. Dov'è la pistola, che la riconsegno al legittimo proprietario - disse poi, notando che l'arma non era più sullo scaffale.
    Come momento di pausa, fu intensissimo. L'avrebbe volentieri evitato, ma evidentemente il destino era di tutt'altra opinione. La cosa importante era che nessuno si era fatto male. Il market sarebbe rimasto aperto dopotutto e lui sarebbe tornato a lavorare come ogni giorno, con un'esperienza in più. Mica male.


    Scusa se l'ho mandata verso la conclusione.. ma non sapeva cos'altro fare per far tardare il tutto. Credo che anche così vada bene, no? E' stata divertente :3 Grazie!
     
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    Mi stava annoiando quella situazione, sembrava non volerne sapere di darsi una calmata anche se era evidente che era nei guai, in ogni caso, ma se ammazzava un poliziotto era anche peggio. Ovviamente non demorsi anche se non cedeva come avrei voluto e, dopo la seconda scenetta, il poliziotto rincarò la dose delle mie parole anche se non funzionò nemmeno ancora, o meglio parve, infatti dopo un momento il malvivente abbassò l'arma che teneva puntata sul poliziotto che non perse tempo e lo disarmò imobilizzandolo. Solo allora potemmo tirare un sospiro di sollievo.
    I suoi colleghi entrarono e lo arrestarono, quindi vidi il poliziotto iniziale avvicinarmisi e sorrisi lievemente, stringendogli la mano Non ho fatto nulla di che.. dissi, insomma avessi salvato anche i miei qualche mese prima sarei stato anche più contento, anche se non avevo le conoscenze che avevo acquisito in seguito. Alle sue successive parole gli consegnai subito l'arma, così che potesse restituirla A quanto pare leggere libri di psicologia serve.. dissi solamente, così che sapesse anche da dove era nata quella trovata, magari potevo seguire criminologia, ma ehi avevo tempo per decidere, di certo qualcosa che riguardava la psiche.
    Comunque, credo che non andrai più in un mini-market durante la pausa.. dissi leggermente divertito, insomma chissà che cosa aveva pensato. Forse avrei dovuto presentarmi, forse no, ma alla fine decisi che non faceva male a nessuno Jackson dissi solamente e stavolta fui io a porgergli la mano visto che era buona educazione e mi ero presentato, anche se in maniera molto superficiale, ma bastava no?

     
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    Era finalmente finita! Non vedeva l'ora di poter fare una pausa quel giorno, ma al posto della sua meritata pausa si era ritrovato nel bel mezzo di una rapina, in cui aveva rischiato la pelle ben due volte. Se mai avesse raccontato questo all'inglese, molto probabilmente lei l'avrebbe salutato all'istante senza farsi più sentire. O forse no, chi lo poteva sapere. Per adesso si sarebbe tenuto questa bellissima esperienza per sé, sperando di non doverla ripetere molto presto.
    Dopo che anche il secondo rapinatore fu preso in custodia, si avvicinò al ragazzo prodigio e si congratulò e lo ringraziò, perché era anche grazie a lui se si era salvato la pelle senza trovarsi qualche buco addosso. - Sei riuscito a confonderlo, stavi quasi per farlo cedere.. Poi ovviamente io mi sono messo in mezzo e ho mandato tutto all'aria, ma dettagli - rispose al ragazzo, ridendo alla fine. Sì, ci stava ridendo su perché era un ottimo modo per calare la tensione. Poi fu sorpreso nel sentire quelle parole, non l'avrebbe mai detto. Non che l'avesse preso per stupido, anzi! Lui forse lo era, sicuramente. - Ne sono convinto, grazie a quel tuo intervento non ci sono stati grossi problemi per arrestarli - annuì tranquillo, mentre disarmava l'arma appena ricevuta dal ragazzo. Sì, riteneva una fortuna che lui fosse lì e che avesse avuto quell'idea, perché grazie a lui erano riusciti a minimizzare i danni nel mini market.
    Rise sinceramente a quelle sue parole. No, non avrebbe smesso di andare in qualche mini-market, ma per un po' ne avrebbe preso una bella pausa da quei luoghi. - Non posso permettermi da farmi bloccare da queste paure, che possono essere anche superate. Ma credo che per un po' li eviterò. - rispose tranquillamente - Spero tu stia bene, comunque - chiese, sinceramente interessato. Se si fosse ferito in qualche modo, la colpa sarebbe stata sua dato che il poliziotto lì era lui, e il suo compito era proteggere i cittadini. Il fatto che poi il ragazzo gli porse la mano, dopo essersi presentato, lo sorprese parecchio. Infilò la pistola disarmata nei jeans dietro la schiena e strinse la mano al ragazzo - Tobias - sorrise leggermente. Era strano, ma non era per niente a disagio, anzi. Stava piuttosto tranquillo anche dopo tutto quello sconvolgimento emotivo creatosi in lui a causa della rapina.

     
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