Keeping score is such a bore, a busy mind can go berserk.

- Gabriel e Heidi -

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    bavarian
    Posts
    723
    prosit!
    +207

    Status
    Offline
    Gabriel Lanz
    card

    Genericamente parlando, se proprio messo davanti a una scelta, preferiva i locali più “quieti”. Ambienti più soft, dove “cacciare” in modo mirato. Colleghi, amici di colleghi, amiche di colleghi, nuove conoscenze. Era sempre importante ampliare le sue amicizie in azienda. Le opportunità non arrivavano per caso. Né solo per il duro lavoro compiuto. Non ci credeva, a queste favolette per bambini. Comunque, nella più mera realtà dei fatti, non disdegnava nemmeno ambienti più rumorosi. Più alla mano, se così si potevano definire. L’atmosfera rustica di un bel pub pieno di ubriaconi pronti alla rissa e donne piazzate lì come esche perfette per tali occasioni. Cosa volere di più? Ecco, non ci voleva un notevole sforzo per comprendere che lui non si intonava all’ambiente, ma era alquanto bravo a mimetizzarsi. Forse non tanto nell’abbigliamento, ma nell’atteggiamento sì. Indossava giacca e camicia, ma la giacca era posata sullo schienale della sedia accanto alla sua. Era perfettamente in tiro, nemmeno un capello fuori posto. Probabilmente era passato da un locale “quieto” a uno “rumoroso”, com’era sua abitudine fare. Prima si dedicava agli “affari” lavorativi, poi a quelli personali. Logico, no? Ciò significava che era solo, senza schiera di amici/colleghi al seguito. E per affari personali… beh, poteva tanto significare una qualche conquista quanto una bella bevuta in santa pace. Probabilmente aveva già sondato l’intero locale entrando e sistemandosi al suo posto. Ora sembrava focalizzato unicamente sulla sua birra, su cui aveva appuntato lo sguardo assorto e assente. Forse questa era una delle serate in solitaria.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    bavarian
    Posts
    12,779
    prosit!
    +225

    Status
    Anonymous
    Heidi Laine
    card

    Non era mai stata davvero una ragazza (donna) festaiola, seguiva più che altro tendenze e gruppi di amici. Si adeguava, anche se magari la cosa non la interessava all'inizio, dopo le riusciva persino a piacere. Preferiva di gran lunga locali meno movimentati, anche per poter uscire in tranquillità senza dover per forza dimenarsi da qualche parte. Soprattutto perché, dopo giorni di lavoro stressanti e pesanti come quel giorno, preferiva stare serena piuttosto che dover finire in qualche buco con gente che si struscia da tutte le parti. Voleva un po' di pace. Ma, evidentemente, quella non era la serata giusta, dato che era stata invitata da un'amica ad uscire, più per fare la terza ruota del carro che altro. Ancora non la comprendeva quella sua amica. Ogni volta che usciva con qualche tipo, lei doveva essere lì. Certo, le poteva anche far piacere, ma fare sempre la terza incomodo non era propriamente piacevole.
    Il locale che avevano scelto, comunque, non era male. Non ci era mai stata, ma sembrava carino, non propriamente così rumoroso come credeva, ma nemmeno un mortorio. Sembrava essere una via di mezzo, quasi perfetta. Heidi aveva indossato per l'occasione – quindi la terza incomodo – un abito in pizzo nero che arrivava fin poco sopra il ginocchio, a maniche corte; sopra un cardigan corto, sempre nero; degli stivaletti con tacco medio. Il tutto assieme ad un cappotto e la sua fidata borsetta. I capelli li aveva lasciati sciolti e al naturale, quindi lisci.
    Entrò nel locale dopo i due 'amici' e, mentre loro se ne andavano ad un tavolo o chissà dove, lei si posizionò tranquillamente al banco per richiedere la sua dissetante bevanda serale, alias un martini. In un certo senso, sembrava fosse arrivata da sola nel locale, dato che gli altri due si erano dispersi da qualche parte. Dopo aver ricevuto il suo martini e aver posato il cappotto e il cardigan sullo sgabello, iniziò tranquillamente ad osservarsi, distrattamente, attorno. Chissà che prospettava la serata, magari uno o due martini e poi a casa.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    bavarian
    Posts
    723
    prosit!
    +207

    Status
    Offline
    Gabriel Lanz
    card

    Quella sera stava pensando troppo. Troppo silenzio, al suo tavolo. La birra lo aiutava a distendere i nervi, ma non a bloccare il flusso del suo laborioso cervello. Non che ci fosse molto a cui pensare. Aveva aggiunto una bella tacca in più al livello di confidenza con i suoi cari amici colleghi. Avesse avuto bisogno di loro, sapeva di poter contare sul loro aiuto, ora più che mai. E il bisogno poteva subentrare in qualsiasi momento. Non si poteva mai sapere, quindi meglio tenerseli buoni. Aveva evitato di portarseli a spasso nei pub perché andava più che bene così, per quella sera. Troppo attaccamento soffocava, dopotutto. E li avrebbe dovuti sopportare ancora a lungo. Monaco gli piaceva. Era proprio una bella città. Un giorno, forse, si sarebbe stancato, e forse sarebbe andato altrove. In fondo, era abituato così. Non conosceva altro modo di vivere, se non quello di prendere e finire chissà dove, chissà quando, cavandosela in chissà che modo. No, in realtà su quest’ultimo punto lui ci aveva lavorato bene. Non avrebbe fatto la fine di sua madre. A sopravvivere – e sopravvivere bene – ci sarebbe sempre riuscito. Non era uno sprovveduto.
    Comunque, era proprio questo il ‘troppo pensare’ che quella sera lo snervava. La birra non stava funzionando. Urgevano altre distrazioni. Diede una nuova occhiata al locale, per scandagliare ogni nuovo arrivo subentrato mentre lui era alle prese con – brrrr – i suoi pensieri. Pensare, a che pro pensare? C’era una bella bionda, seduta al bancone. Non che l’avesse scandagliata completamente, ma la visuale che aveva dalla sua posizione prometteva già bene. Era sola, dall’atteggiamento non sembrava attendere che qualcuno la raggiungesse. Insomma, era preda facile. Eppure… c’era qualcosa che lo frenava. Pigrizia, forse. Mancanza di uno stimolo esterno. Ma niente paura. Questo arrivò presto. Manco a farlo apposta, giunse l’occasione propizia. Vide uno dei viscidi simil ubriaconi avvicinarsi in modo lampante allo sgabello libero accanto alla bionda. Ah, quella era una buona sfida da cogliere al volo. Lasciò la giacca al tavolo e si portò il bicchiere quasi vuoto con sé, sedendosi con un gesto fluido e disinvolto accanto alla ragazza e girando lo sguardo sul viscidone, inarcando freddamente un sopracciglio al di scopra del suo sorriso più adorabilmente altezzoso. Ma non c’era vera sfida, lì. Il viscido si ritirò senza nemmeno tentare una protesta. Però lo vide tornare dai compagni, lo vide mutar d’espressione. Ecco, forse si era guadagnato un agguato successivo, all’uscita, e doveva ricordarsi di andar via a sorpresa. Non poteva vendere la sua faccia così facilmente. I lividi non curano l’immagine. Accantonato però momentaneamente il problema, si girò verso la bionda. La sfida rimaneva lei, dopotutto. Ora ci era dentro. E vedendola da vicino capì che era stato proprio sciocco, a non convincersi prima del tempo a intervenire. Ne valeva la pena, eccome. Lo sguardo che le rivolse, comunque, fu breve e leggero, anche se scorse su tutta la sua persona. Aveva ancora del lavoro da fare. Non era nel suo stile sbavare sulle donne. Piuttosto, sembrava davvero essersi seduto lì per sbaglio, dal suo comportamento disinvolto. - Scusami, temo di essermi messo in mezzo nel momento meno opportuno. Se ti può consolare, però, l’amico non mi sembrava avere la lucidità necessaria per ricordarsi il tuo nome. Ammesso che tu gliel’avresti detto - commentò, alzando il bicchiere di birra per omaggiarla con un muto brindisi e finendo l’ultimo sorso, chiamando quindi il barista per farselo riempire di nuovo. Così giustificava pure la sua venuta al bancone. Secondo i suoi calcoli, alla ragazza non ci voleva che una manciata di secondi per capire il complimento velato che le aveva fatto con quel commento. Insomma, l’aveva già giudicata superiore alla valanga di ochette che avrebbero accettato comunque l’alito pesante del viscidone senza farsi particolari remore. Ora bisognava capire se la bionda si sarebbe elevata anche al di sopra di lui o no. Attendendo il suono invisibile del complimento che attecchiva, si girò verso di lei e le sorrise, distendendo i lineamenti del volto in quel tocco gentile che lo abbelliva ancora di più.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    bavarian
    Posts
    12,779
    prosit!
    +225

    Status
    Anonymous
    Heidi Laine
    card

    Certo che se lo doveva aspettare, un possibile risvolto simile. Sapeva di avere una certa presenza, anche perché ci aveva lavorato un po', anche per quanto riguardava l'autostima. Però, non se l'aspettava proprio quella sera. Dopotutto, ogni volta succedeva sempre a qualcuno, quella sera era toccato a lei. Sapeva, forse, anche come poter allontanare una persona del genere, ma non ci fu bisogno di alcuna dimostrazione, dato che l'ubriacone si allontanò da solo dopo che un'altro uomo si fu seduto sullo sgabello libero vicino al suo. La bionda alzò leggermente un sopracciglio mentre tornava ad assaporare il suo drink. Ecco, forse lei non avrebbe avuto tale disinvoltura. Lei avrebbe fatto le cose in maniera differente, ma era il momento di pensare a cosa sarebbe successo se l'altro non si fosse seduto lì? Aveva avuto solo che fortuna, anche se, a guardare l'ubriacone tornato dal suo gruppetto, non sembrava che anche questo nuovo arrivato avesse la stessa fortuna. Non è che saltava fuori una rissa, no? Non erano piacevoli, né da vedere né da combattere.
    Heidi si girò verso il nuovo arrivato, posando il suo bicchiere sul banco. Lo osservò per qualche secondo, poi sorrise mitemente alle sue parole. Scosse leggermente il capo, prima di rispondere. - Non gli avrei mai detto il mio nome. - rispose, accentuando di poco il sorriso quando lui alzò il boccale di birra. Le aveva fatto un complimento molto bene velato. Molto bravo, il ragazzo qui. - Grazie, per esserti intromesso. Ma non è che ora, a causa di questo, rischi che ti facciano un agguato fuori? - disse ampliando ancora un po' il sorriso, apparentemente tranquilla, mentre riprendeva il suo bicchiere e finiva il suo martini. Uno era andato, avrebbe preso un altro, forse più tardi. Anche se, a vedere il tipo con la birra, le veniva voglia di prendersene una anche per lei. Ma doveva proprio far vedere quanto amante della birra fosse? No, poteva anche aspettare. Quel ragazzo, comunque, aveva un sorriso piuttosto affascinante. Forse avrebbe dovuto ringraziare la sua amica e l'altro, per essersi imboscati dopo averla lasciata lì da sola. Ma, forse, non avrebbe passato una bruttissima serata, almeno non da sola ora.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    bavarian
    Posts
    723
    prosit!
    +207

    Status
    Offline
    Gabriel Lanz
    card

    Ah, l’arte del corteggiamento fine a se stesso, giusto per il gusto di conquistare. Era l’unica cosa che teneva in considerazione, nel suo mondo. Un’accozzaglia di tecniche, probabilmente riciclate all’infinito, ma anche il tocco personale dell’improvvisazione, che variava di sera in sera, per non cadere nello stesso noioso canovaccio. Sì, una donna era pur sempre una donna, e valeva sempre la pena di ‘faticare’ per portarsela… a casa, ecco. Però la ‘pigrizia’ era uno dei suoi difetti, e gli stimoli esterni gli erano indispensabili per non soccombere alla noia della solita routine. Così, una sera tentava un approccio, la sera successiva un altro. Senza mai sporcarsi più di troppo le mani, s’intende. Quella sera, in particolare, il suo gentile sponsor era stato rappresentato da un viscidone, che buttò fuori dalla sceneggiatura senza fargli arrivare a dire nemmeno una battuta. Troppo facile, così. Da allora in poi, quindi, si dedicò all’indiscussa protagonista del copione. Per se stesso ricucì una parte sul momento. Il primo complimento velato fece il suo lavoro, se ne accorse dalla conferma tranquilla della donna alla sua precisazione. A quel punto la gratificò con un sorriso di approvazione, lasciando intendere che anche lui la stava innalzando, visto che un viscido come quello che aveva appena fatto battere in ritirata non avrebbe mai meritato di sapere il nome di una donzella del genere. E a quel punto fu lui a chiedere il suo nome? Chiaramente no. Per gioco, aveva reso quella piccola informazione una specie di premio per il ‘cavaliere’ più valoroso, e lui avrebbe giocato qualche carta in più per ottenerlo. Non gli piaceva sempre vincere facile. Quando la bionda gli fece quella domanda, prese un sorso di birra e accennò un sorriso di circostanza, leggero e disinvolto almeno quanto lo fu la sua risposta, dopo un’alzata di spalle. - Credo sia praticamente inevitabile, sì - confermò quasi con serenità, come se la faccenda non lo riguardasse. Di sicuro piagnucolare per l’eventuale rissa non lo avrebbe fatto risplendere di virilità. Non che poi volesse piagnucolare. Era davvero sicuro di sé, in alcune circostanze. In quella, per esempio. Lanciò un’altra occhiata breve alla bionda. - Ma combattere per l’onore di una donna è qualcosa che cancella automaticamente la seccatura della rissa in sé - aggiunse volutamente con lo stesso tono e sorriso disinvolto di prima, in modo da non far sembrare la sua affermazione come un tentativo melenso e viscido di ottenere il favore della bionda. Insomma, la mise sul piano dell’onorevole come dato di fatto. E poi, puntuale nel suo cronometraggio delle reazioni umane, aggiunse - Comunque, vista la scorrettezza della probabile disparità numerica, farò il tentativo di andarmene senza dare spettacolo -. Il sorriso stavolta era quasi impertinente, in modo da impacchettare il tentativo poco cavalleresco di fuga come un difetto di cui si mostrava perfettamente consapevole e anche padrone. Insomma, annunciare in quel modo di volersela svignare rendeva il tutto meno vigliacco, forse anche saggio e maturo. Bisognava però capire se la bionda fosse d’accordo. Ancora un’altra occhiata a lei, dopo un altro sorso di birra. Sembrava che i suoi sguardi non durassero mai più di una manciata di secondi. Per il momento. - Per caso conosci il locale? Per me è la prima volta qui. Hai qualche suggerimento per assicurarmi la salvezza? Te ne sarei debitore - le chiese, coinvolgendola in prima persona nel suo piano di evacuazione. Non sembrava realmente bisognoso di quei consigli, in realtà. Dava l’idea di avere la situazione sotto controllo, come se fosse meramente curioso di avere un riscontro con la donna, per testare forse la sua voglia di mettersi in gioco. Mettersi in gioco per lui? Per testare il suo eventuale interessamento? Forse.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    bavarian
    Posts
    12,779
    prosit!
    +225

    Status
    Anonymous
    Heidi Laine
    card

    Prima volta in quel locale e subito che veniva "attaccata" da ubriaconi. No, non lo fosse stata davvero, perché "salvata" in corner da un'altro. Ma il senso si era capito, più o meno. Forse se si fosse vestita come al solito, non avrebbe attirato nessuno. O forse così doveva andare quella serata e basta. Le dispiaceva? Non proprio. Insomma, lei personalmente non ci sapeva molto fare, faceva tutto lui, ora. E la cosa la infastidiva? No, sicuramente meglio quell'uomo accanto a lei, che quell'ubriacone di prima. Per il momento, comunque, erano solo parole così e sorrisi vari, niente di più. Andava più che bene così.
    Lo ringraziò e si chiese, parlando con lui, se quel suo intervento non avesse fatto scattare una futura rissa fuori. Secondo lui, era inevitabile. Poi ci aggiunse qualche parola in più, accompagnato da un altro sorriso. Ma che carino. - Sarà, ma una rissa non è così interessante come molti pensano. Prendersi a pugni per una donna o per essersi intromessi in intenti di altri, non è così affascinante. - disse la ragazza, con tranquillità, mentre osservava distrattamente l'interno del locale e, velocemente, passava lo sguardo sul gruppetto dell'ubriaco di prima. Poi rise leggermente, voltandosi verso l'uomo, dopo che quest'ultimo ebbe parlato, sfoggiando quel sorrisetto quasi impertinente che ad Heidi piaceva. - Con tutta la gente che c'è, non sarà difficile andarsene senza dare nell'occhio. - commentò con un sorrisetto, prima di posare il suo bicchiere sul bancone. Martini finito, ma non aveva voglia di un altro. Non subito, almeno.
    Sinceramente, non capiva il suo gioco, se di gioco si stava parlando. Forse non era niente, si stava solo godendo la sua birra e, per puro caso, aveva fatto andare via il viscidone ubriacone. Ma perché soffermarsi a pensare tanto? Non poteva stare tranquilla e senza pensieri? Sì, forse lo poteva fare, come un tempo. - Purtroppo, è la prima volta che metto piede in questo locale, quindi non saprei davvero come esserti d'aiuto. Ma, forse, se ci spostassimo dal banco e dal centro dell'attenzione, poi sarebbe più facile per te uscire dal locale senza l'ombra di un livido. - disse con tranquillità, forse pensandoci davvero più del dovuto ad un eventuale piano di fuga, per l'uomo. Che ci si fosse quasi messa dentro, erano solo dettagli irrilevanti. Non sapeva ancora se presentarsi o meno. Magari l'avrebbe fatto lui. Nah, non sembrava il tipo. Non credeva almeno. Attese, magari si sarebbero davvero spostati dal banco e lì, forse, si sarebbe presentata. Era tutto un bel forse, ma chissà come poteva andare quella serata. Erano solo agli inizi e già sembrava essere partita bene.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    bavarian
    Posts
    723
    prosit!
    +207

    Status
    Offline
    Gabriel Lanz
    card

    La serata aveva preso una piega ben delineata. Ossia, lui era entrato ufficialmente in gioco. Ora non rimaneva che capire che ruolo ricopriva la donna nella partita. Insomma, doveva ancora comprendere se avrebbe giocato da titolare o sarebbe rimasta in panchina. Per lui c’erano queste due tipologie, e in genere la seconda o richiedeva più lavoro, o finiva col fargli perdere interesse. Ma cercare di studiare la bionda era molto, molto allettante. Valeva come minimo un paio di tentativi. E le sue risposte, poi, riuscivano anche a sorprenderlo, un minimo. Il commento sulle risse gli fece inarcare studiatamente le sopracciglia, ma la cosa girava veramente a suo favore. Ah, questo semplificava tutto, ammesso che la bionda stesse dicendo la verità (si sapeva, no, che l’universo femminile non dice quasi mai quello che pensa davvero? Lo trovava un luogo comune abbastanza fondato). Ma la donna sembrava spontanea, e da qui derivava il suo apprezzamento interiore. - In questo caso, a maggior ragione devo evitare tale spreco di tempo. Non ha senso dar loro la soddisfazione se la cosa può metterti a disagio - considerò molto tranquillamente, girando la cosa come un favore da fare alla bionda, ma senza smancerie di sorta nel tono. Sì, insomma, la verità era quella, seppur infiocchettata. Che senso aveva perdere tempo con quei quattro ubriaconi se la donna avrebbe disprezzato lo spettacolo? Così, andava meglio per tutti. Poi, a riprova che fosse tranquillo, poggiò il mento sul pugno chiuso e sorrise lentamente. - Non ti è mai capitato che qualcuno volesse fare a pugni per te? - domandò come se volesse semplicemente togliersi una curiosità, forse per capire in quei casi come si era comportata la bionda, forse solo per farla parlare e sciogliere un po’.
    Poi, cercò di attuare un piano con il supporto della bionda… comprendere fino a che punto fosse disposta a spingersi per rimanere in sua compagnia. Anche se teoricamente il piano era: ‘capire da dove poter uscire dal locale senza dare nell’occhio’. Ma figuriamoci se a lui interessava davvero avere una risposta a questa domanda. E infatti, quello che seguì lo sorprese ancora un volta, senza che lo desse a vedere con gesti spontanei. Infatti, si limitò a sorridere vagamente, indugiando per qualche istante in più sul volto della bionda, senza palesare che aveva tenuto conto solo del dettaglio apparentemente più insignificante: quella parolna, ‘spostassimo’. Che in realtà era tutto ciò che gli serviva. Chi ci pensava più agli ubriaconi. Si sarebbe spostata con lui, ottimo. Con molta disinvoltura, si guardò intorno. - Beh, in realtà, prima che venissi al banco a chiedere altra birra, ero seduto a quel tavolo lì - le indicò con un gesto della mano. - Penso possa andare, da lì il tavolo del nostro simpatico avventore non si vede - considerò con aria distratta, guardando nella direzione di entrambi i posti a sedere, come se stesse facendo valutazioni o calcoli, o chissà cosa. Quindi ricompose un sorriso un po’ più malizioso, ma sempre contenuto, mentre si alzava e aggiungeva - Posso essere così sfacciato da invitarti a sedere con me? Se il tizio torna ad avvicinarsi a te, sono sicuro che interverrei di nuovo, e in quel caso un pugno non me lo eviterebbe nessuno -. Disse le cose come stavano, o come sarebbero forse state, senza il minimo accenno di vergogna o imbarazzo, anzi, forse con divertimento. Attese, comunque, che la bionda accettasse eventualmente l’invito, prima di scortarla al tavolo e invitarla a sedere prima di fare altrettanto, riprendendo il suo posto dove aveva posato la giacca. - Posso offrirti qualcosa? - le domandò gentilmente, visto che la bionda era rimasta senza drink. In realtà anche lui era di nuovo quasi a secco, visto che il bicchiere non era pieno nemmeno a metà. Ma alas! Poco male. Si sarebbe distratto con la conversazione, sperava.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    bavarian
    Posts
    12,779
    prosit!
    +225

    Status
    Anonymous
    Heidi Laine
    card

    Si stava sviluppando tutto in maniera piuttosto interessante, di certo non se l'aspettava un risvolto simile alla serata. Ed erano ancora all'inizio. Se partiva già così, chissà come si sarebbe evoluta ancora. La cosa era veramente interessante per la ragazza. Per lei, oltre che spreco di tempo, poteva risultare uno spreco, oltre che un totale scempio, vedere quel bel faccino dell'uomo con un occhio nero o peggio. Ma questo, lo tenne per sé, a lui riservò semplicemente un sorriso, che si ampliò leggermente a quella domanda successiva. Prima di rispondere, fece come lui - poggiò il mento sul pugno chiuso, sempre con quel sorrisetto. - Veramente, sì. Mi è successo un paio di volte. E se all'inizio poteva anche sembrare "cavalleresco", a lungo andare è risultato particolarmente fastidioso e inutile. Insomma, fare a pugni per me non ha molto senso, a mio avviso. - spiegò, tranquillamente senza soffermarsi su dettagli inutili, tanto doveva solo dire se le era già successo o meno, no? - Alla fine la violenza non porta a nulla, tranne che ad altra violenza. - un pensiero comune, trito e ritrito ma che ad Heidi 'piaceva' ripetere, perché la violenza non la sopportava.
    Lei, essendo la prima volta che metteva piede in quel locale, non poteva essergli di molto aiuto, per sfuggire ai cazzotti dell'ubriacone. Ma, per fortuna, non era ancora l'ora di darsela a gambe, per l'uomo. Per lei, nemmeno. Volendo o non volendo, aveva lanciato una sorta di esca che era stata presa. O forse era stata lei ad essere pescata come un pollo dall'uomo? Era possibile, tutto lo era. Era importante davvero, ora? Non proprio. Voleva vedere come si sarebbero svolte le cose, così restò tranquilla, fino in fondo. Osservò il tavolo che l'uomo le aveva indicato e sorrise, voltandosi verso di lui. Poteva dire di no, al suo salvatore? Anche si, ma lei voleva dire di sì. E poi, con quell'ultima frase l'aveva fatta sorridere i maniera indecente, intimamente. Meglio non dar sfogo a tutta la sua stupidità in quel preciso momento. Meglio non abbassare la guardia. Non era il caso. - Perché no. - disse, molto semplicemente, regalandogli un sorriso leggermente diverso da quelli precedenti.
    E poi, quella domanda. Eh, ora che aveva finito il suo drink e lui le chiedeva se potesse offrirle qualcosa, non poteva che accettare e chiedere, finalmente, una birra. - In questo momento, non mi dispiacerebbe avere una birra. Quindi, se posso, prenderei una birra, chiara. - rispose ampliando di poco il sorriso. Poi, in teoria, si sarebbero spostati al tavolo e, magari, avrebbero continuato la conversazione. Chissà a cosa avrebbe portato quella serata.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    bavarian
    Posts
    723
    prosit!
    +207

    Status
    Offline
    Gabriel Lanz
    card

    Niente botte, quella sera non aveva bisogno di sporcarsi le mani, che fosse riuscito o meno a conquistare la ragazza. Non avrebbe dato spettacolo insieme agli ubriaconi, e non avrebbe dovuto preoccuparsi di deludere la bionda con la sua mancanza di cavalleria. Andava benissimo così. Perciò, iniziò a sondare il terreno e a fare qualche domandina alla sua compagna di serata, rimanendo comunque in tema. Perché? Chissà… fatto sta che ottenne una buona risposta. Si limitò a incrementare il sorriso quando notò che la bionda prese a esempio la sua posizione, interpretando chissà come quel segnale. Era un cenno di apertura? O solo una presa in giro? In entrambi i casi, la cosa lo interessava e stuzzicava alquanto. Quanto poteva essere semplice avvicinare le loro teste. Ma ehi, aveva una storia da ascoltare. Si mostrò vagamente interessato alla chiosa di quell’aneddoto, inarcando marcatamente un sopracciglio. Questa era curiosa. Il fatto che fosse inutile scazzottarsi per la donna si riferiva unicamente alla spiegazione già data secondo cui così non la conquistavano di certo, oppure ad altro? Insomma, era una frase stile ‘non c’è bisogno di arrivare fino a tanto per conquistarmi, ma basta molto meno’, oppure un ‘non sono mica all’altezza delle scazzottate della gente’, o cos’altro? Naturalmente si tenne per sé tali considerazioni, decidendo di scoprire la risposta per vie traverse. Perché, insomma, entrambe le alternative lo potevano portare su buone strade. La prima… beh, era palese. Se bastava poco per conquistarla, e lui di solito ci metteva sempre, a prescindere, la metà del tempo (ah ah, modesto), era praticamente a cavallo. Per la seconda ipotesi, invece, sarebbe dovuto intervenire immediatamente per rassicurazioni e smentite varie. Certo che la biondona meritava tutte le attenzioni del mondo. Altroché. Non a caso gliele stava fornendo tutte ma tutte, delle proprie. Le altre ragazze dei dintorni erano già state depennate dalla sua lista mentale. Chissà se era un azzardo che sarebbe valso una vittoria o un fallimento. Comunque. Dicevamo. Prossimo obiettivo: far parlare ancora la donna. - Beh, no. A quanto ho capito, serve solo a farti perdere interesse. Spero, comunque, che avresti assistito il mio occhio nero, se mi fosse andata male - commentò con tranquillità, mantenendo il sorriso ma rimettendosi di nuovo in posizione dritta. Ecco, ora voleva proprio sapere se la donzella aveva o meno pietà per i suoi corteggiatori. Annuì comunque, e prudentemente non aggiunse altro, sul fatto che violenza portava ad altra violenza. Sapeva essere anche serio, quando necessario.
    Poi, si adescarono perfettamente a vicenda. Insomma, lui aveva un piano, lei stessa lo aveva messo in mezzo prima ancora che lui potesse esplicitarlo… sembravano d’accordo su come far procedere la serata, no? Chissà se lo sarebbero stati su tutta tutta la serata… ma era ancora presto da vedere. Nel frattempo, scortò la sua bella al tavolo, con tutta la galanteria che gli era propria, senza però strafare. E, alla richiesta di birra, non poté non sorridere. - Arriva subito - le assicurò senza perdere tempo, e nel giro di poco erano accomodati al suo tavolo con due bicchieri pieni. Sistemati per bene, insomma. A questo punto, finalmente, poté tornare sulla conversazione. Sui suoi piani, forse. Ma apparentemente sembrava davvero disimpegnato. - Allora, visto che ho già osato tanto… posso sapere cosa ci fa una ragazza da sola in esplorazione di questo locale? - domandò, guardandosi indolentemente attorno prima di poggiare gli occhi sorridenti sulla bionda. - Insomma - corresse il tiro, apparendo un po’ più serio, - serata di relax post-lavoro o serata di divertimento? -. Non che considerasse solo quelle due possibilità. Si trattava semplicemente di un modo per invitare la donna a parlare, ad aprirle la strada. Ma in realtà le due opzioni avevano per lui un significato ben preciso: la serata di relax implicava il desiderio della bionda di non essere disturbata, quella di divertimento gli lasciava abbastanza campo libero. Così, non gli restava che capire quanto impegno avrebbe dovuto mettere nella sua impresa. Ah, e naturalmente voleva conversare, eh. Lo voleva davvero, parlare un po’ con la ragazza. Finalmente erano seduti insieme al tavolo, e voleva approfittarne con tanto piacere.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    bavarian
    Posts
    12,779
    prosit!
    +225

    Status
    Anonymous
    Heidi Laine
    card

    In fondo, non era così male parlare con il primo che passava. Che non era proprio il primo, ma insomma. Aveva iniziato lui, lei semplicemente si era accodata, anche bene a quanto sembrava. Aveva copiato la sua posizione, anche perché stava più comoda al momento ed era divertente vedere la sua espressione cambiare. Le ci voleva uno studio enorme però per seguire quei cambiamenti, perché non sembrava lasciarsi scappare espressioni facilmente leggibili, lui. Lei, invece, poteva anche essere come un libro aperto. Si raddrizzò accentuando il sorriso. - Non ti avrei di certo lasciato lì con un occhio nero. - rispose, con molta semplicità, ma senza specificare altro. Poteva anche restare sul vago, ma dubitava fortemente che l'avrebbe mollato a se stesso se si fosse preso a cazzotti con l'ubriacone di prima, per colpa sua per giunta.
    Il discorso poi andò avanti in maniera piuttosto liscia. A quanto pareva, entrambi avevano un obiettivo e si erano serviti i piani a vicenda, quindi Heidi fu accompagnata al tavolo dell'uomo. Doveva ammettere, però, che non era male come persona. Ma magari era solo un'impressione iniziale sbagliata. Era anche possibile che lui si comportasse così con tutte. Ma importava al momento? No, quello che aveva importanza era la serata e loro due, ora. Quindi chiese birra e fu accontentata entro poco. Certo che sapeva essere servizievole, non era male, forse.
    Si osservò velocemente attorno, notando con piacere che non si vedeva da nessuna parte mr simpaticone di prima, poi si concentrò sull'uomo. Accolse con gioia e gaudio, non visibili, l'arrivo della birra e con leggera sorpresa quelle domande. - Faccio il terzo incomodo ad un'amica e un suo nuovo "amico". - rispose, con un sorrisetto divertito. - E' un po' entrambe. Devo dire che non mi dispiace un po' di divertimento in una serata relax post-lavoro. - disse, sorseggiando la sua nuova bevanda. Ah sì, lei era più per la birra che per il martini. - Tu, invece? Sei qui per una serata relax o di divertimento? - rigirò la domanda all'uomo, sorridendogli leggermente. Chissà che magari la conversazione prendesse vari sentieri. Lei, nel suo, sembrava fiduciosa del fatto che l'uomo – di cui ancora non sapeva il nome ma che forse, prima o poi, avrebbe scoperto – fosse interessante, sotto diversi aspetti. Doveva semplicemente trovare il modo per scoprirne altri, magari parlando, scherzando, come veniva.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    bavarian
    Posts
    723
    prosit!
    +207

    Status
    Offline
    Gabriel Lanz
    card

    La biondina valeva sicuramente tutte le sue attenzioni. Si stava rivelando man mano sempre più interessante, grazie a qualche gesto lì e qualche risposta là. La rassicurazione che si sarebbe presa cura di lui nel caso in cui si fosse fatto un occhio nero, poi, lo lasciò completamente soddisfatto. E anche il fatto che la replica della donna fosse breve e concisa giocava a suo favore. Lo lasciava bisognoso di sapere di più, e a lui tanto bastava. Sorrise lievemente, addolcendo i lineamenti del volto, e girò lo sguardo sulla donna. - Allora ne sarebbe valsa comunque la pena - la avvisò senza malizia nel tono. Solo nelle intenzioni. Ma gliela si perdonava facilmente, no? Senza gli atteggiamenti melensi e sdolcinati, i suoi complimenti sembravano quasi disinteressati. Insomma, non sembrava qualcuno che volesse provarci. Non ancora, almeno.
    Comunque, presto si spostarono al tavolo che lui aveva momentaneamente abbandonato per andare al bancone, e si rifornirono alquanto in fretta di bevande. Così, non rimaneva altro che approfondire le conoscenze. Ancora una volta, la bionda lo stupì con la sua risposta, stavolta in modo visibile – che fosse una scelta voluta o meno, non era dato saperlo. Allargò leggermente gli occhi, mentre un sopracciglio si inarcava impercettibilmente. - E per quale oscuro motivo ti hanno portato con loro se poi ti hanno abbandonata a te stessa? - domandò tranquillamente, inclinando appena il capo. - Quindi dipendi in tutto e per tutto da loro? Non sei libera di andartene finché non lo vorranno loro? - volle sapere, e ancora una volta sembrava del tutto disinteressato. Come se gli importasse più il fatto che fosse ingiustamente vincolata che l’opportunità di approfittare della situazione. O era molto bravo, oppure era sincero. Forse una via di mezzo. La risposta successiva, comunque, gli riportò presto il sorrisetto obliquo. - E, sentiamo, qual è questo lavoro dal quale devi staccare per rilassarti? - domandò con una vaga punta di curiosità. Che bello, stava scoprendo diverse cose di lei… tranne il suo nome. La cosa era molto interessante, dal suo punto di vista. Forse aspettava ancora il momento in cui se lo sarebbe conquistato. Nel mentre, si sentì rigirare la domanda, e aumentò il sorriso studiato. - Io ho imparato a non fare più previsioni. Anche quando in origine si prevedeva solo un po’ di sano relax, si finisce col divertirsi più di quanto sperato - commentò alzando di nuovo il bicchiere di birra per un muto brindisi. Il che, tra l’altro, era anche vero. Aveva detto una cosa carina rimanendo totalmente sincero. Non male – per i suoi standard.


    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    bavarian
    Posts
    12,779
    prosit!
    +225

    Status
    Anonymous
    Heidi Laine
    card

    Certo che ne sarebbe valsa la pena. Anche se non era una che voleva avere a che fare con i cosiddetti cavalieri, ma per una volta poteva anche fare un'eccezione. E quell'uomo poteva seriamente diventarlo. Ovviamente si sperava non ci fosse realmente bisogno di arrivare alle mani.
    Si spostarono al suo tavolo e fu decisamente una mossa intelligente. Non erano in bella vista, avevano un tavolo tutto per loro e avevano pure la birra ora. Cosa si pretendeva di più? Un po' di conversazione intelligente. E fu servita alla grande. Iniziarono a parlare con tranquillità, mista a curiosità. Le chiese come mai si trovasse lì, lei gli rispose e fu interessante la sua risposta. - Se mai fosse andata male con il nuovo amico, ci saremmo divertite da sole. Ma dato che sembra andare bene, io sono rimasta per i fatti miei. - rispose con un sorrisetto, tranquillo ma al tempo stesso divertito. E quel sorrisetto si espanse un po' di più sentendo la frase dopo. Interessante, veramente molto interessante. - No, certo che non dipendo in tutto e per tutto da loro. Volevo rimanere qui per mio interesse personale e se me ne voglio andare, me ne vado. - aggiunse, prima di prendere un altro sorso della sua dissetante bevanda, mentre osservava distrattamente l'uomo e le sue possibili reazioni, che trovava difficili da interpretare.
    Alla fine giunse una domanda più interessante, oltre che forse più personale. Heidi aveva accettato di uscire anche per staccare un po' la testa dal lavoro, quindi era definibile anche serata relax con possibilità di divertimento. Posò il bicchiere e si posò meglio sullo schienale della seduta. - Assistente sociale, per questo cercavo una serata relax. Oggi è stata una giornata particolarmente pesante. - rispose con un leggero sorriso, prima di rigirare la domanda. La conversazione andava avanti bene, la cosa non le dispiaceva per niente. La risposta dell'uomo le piacque particolarmente. Aveva ragione, lei non ci aveva mai pensato davvero, ma effettivamente andava spesso come diceva lui. Un esempio reale e contemporaneo era proprio quella serata. Prese il suo bicchiere e seguì il brindisi, sorridendo leggermente di più. Doveva ammettere anche lei che, in certo senso, aveva trovato il divertimento anche se non l'aveva volontariamente cercato.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    bavarian
    Posts
    723
    prosit!
    +207

    Status
    Offline
    Gabriel Lanz
    card

    La conversazione al tavolo divenne più concreta e meno surreale. Finite le considerazioni su eventuali future scazzottate che si sperava non avessero mai luogo, passarono a nozioni reali e accertate. Per esempio, la presenza di due conoscenze della bionda. Cosa che attirò subito il suo interesse, per svariati motivi. E la risposta della donna gli fece distendere i lineamenti corrucciati in un nuovo sorriso di comprensione. - Ah, ecco. In questo modo, se l’incontro andava male nessuna delle due andava a perderci, perché avevate la reciproca presenza per divertirvi come meglio vi andava. Ma ora che invece alla tua amica è andata bene, tu non puoi che essere contenta per lei e quindi non può andare male nemmeno a te, perché in caso contrario ti mostreresti molto, molto ingrata - spiegò, forse con intento provocatorio, perché aveva lasciato intendere che l’amica l’aveva in qualche modo incastrata, in modo da non ricevere lamentele per aver lasciato da sola la bionda. La sua espressione, comunque, era tranquilla, come se il suo fosse solo uno scherzetto senza pretese. A riprova di questo, aggiunse - Perché su questo non ho dubbi, tu sei indubbiamente il tipo di amica che non mostra ingratitudine -. E questo era un complimento, no? Chissà. Lui lo disse come tale, sorridendo senza affettazione.
    La successiva rassicurazione della bionda, comunque, tornò a suscitare la sua curiosità. - Quindi abiti qui vicino? - chiese a quanto pareva spontaneamente, increspando leggermente le sopracciglia. Poi si rese conto di quello che poteva contare come ‘passo falso’. Si sciolse in un sorriso, come dire, imbarazzato? Forse non era proprio così, visto che non era realmente imbarazzato per aver cercato di ottenere quell’informazione, ma il suo sorriso doveva rendere quell’idea, insomma. Chinò anche brevemente lo sguardo, come se stesse ammettendo una momentanea sconfitta. - Non che voglia farmi i fatti tuoi. È che avevo ipotizzato che fossi venuta in macchina con i tuoi amici, e che quindi, per potertene andare quando vuoi, vuol dire che puoi raggiungere casa a piedi - spiegò, senza balbettii o simili. Sì ok, era stato equivoco e tutto il resto, ma non si sarebbe ucciso per una piccola ‘sbavatura’. Anche perché questa gli aveva fornito praticamente nuovi spunti. - Se invece è lontana, posso darti un passaggio quando me ne vado, se i due sono ancora… indaffarati - si propose, con un’innocenza alquanto credibile, forse perché distolse subito sguardo e interesse e li concentrò sulla birra. Bravo, rimaneva bravo. Cadeva sempre sulle zampe, come i gatti.
    L’argomento successivo, quello del lavoro, lo interessò sinceramente. Forse lo punse anche troppo da vicino, perché per un istante perse il sorriso e chinò lo sguardo. Questione di pochi secondi, comunque. - Ah, allora tutto torna. Qualche caso difficile? - domandò con la sua solita voce sicura e carezzevole, solo che stavolta continuò a guardarsi il bicchiere di birra tra le mani. Manco fosse lui il caso difficile. Lui non lo era mai stato. Sì, qualche volta lui e la madre se l’erano dovuta vedere con l’assistenza sociale, ma mai per colpa sua. Lui si era sempre affannato per trovare una soluzione alla loro vita sregolata… beh, fino a un certo punto, almeno. Comunque, non tutti gli assistenti sociali li ricordava con simpatia. Come sembrava assurdo che una persona che aveva studiato per quel lavoro ne sapesse in realtà così poco di vita vera e problemi vissuti. Quanto disgusto aveva provato, nel dover sottostare alle convinzioni del tutto fuori luogo di alcuni ‘professionisti’. E forse fu con particolare curiosità che rialzò uno sguardo apparentemente sereno e sorridente sulla bionda, forse perché sotto sotto ci teneva davvero a sentire cosa ne pensasse lei del suo lavoro e dei suoi casi. L’istinto gli diceva che non era una donna che potesse sottovalutare i problemi che le capitavano sotto mano. Ma l’istinto gli ricordava anche che non doveva fregarsene. Insomma, non doveva prendere niente sul personale.
    Così, finirono col parlare in modo più generico delle loro serate, e dei loro esiti spesso sorprendenti. E la bionda sembrò concordare con lui, visto che si unì al brindisi. Rincarò il sorriso, poi si concentrò di nuovo sul suo bicchiere, stavolta con premeditazione. - E, sentiamo, quale altro tipo di divertimenti preferisci? - domandò a quel punto, rialzando gli occhi mirando dritto a quelli di lei. Non si era ancora accorto di quanto particolari fossero, perché la luce del pub non era tanta, ma da quando stavano al tavolo li scrutava quel po’ di tempo in più, giusto per mostrarle i casi in cui ci teneva in modo particolare a scoprire qualcosa di lei.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    bavarian
    Posts
    12,779
    prosit!
    +225

    Status
    Anonymous
    Heidi Laine
    card

    Difficile era difficile, scrutare le espressioni di lui. Facile, invece, sembrava parlagli. Oh oh, e quello cos'era stato? Era una sorta di provocazione, la sua? Gli venne da sorridere. Era bravo, comunque, ci metteva pure dei complimenti, dopo. Perché era un complimento quello, no? E chi lo poteva sapere, solo lui. Ma dato che gli piaceva fare l'enigmatico e a lei la cosa intrigava, stava al gioco. Per quanto le riuscisse. Posò un gomito sul tavolino e il mento sopra il pugno, come prima la banco. Il sorrisetto rimaneva. - Ah, ma per me andava bene in ogni caso. - disse semplicemente e tranquillamente. Certo, per lei andava bene comunque, anche rimanere al banco a bere qualcosa. Al limite, se ne sarebbe tornata prima a casa. Ora, invece, non ci pensava nemmeno. Per adesso. Per il resto, sorrise semplicemente.
    Ed eccolo lì. La cosa, comunque, non la infastidì per niente. Fu interessante vedere come facesse tutto da solo. Che carino. E che bravo. Sempre, aveva dimostrato quella sua 'bravura' dall'inizio. - No, non abito qui vicino. Se mi fossi annoiata, sarei tornata tranquillamente anche a piedi. - spiegò accentuando leggermente il sorriso, ma non troppo. - Ti ringrazio. Ma prima di accettare un passaggio, dovrei sapere il tuo nome. - ed eccola, eccola lì! Lei, a differenza dell'uomo però, non era così brava. Andava a naso e chissà che stavolta avesse fatto la mossa giusta. In ogni caso, si concentrò sulla birra.
    La conversazione, comunque, prese diverse direzioni finché non arrivarono a parlare di lavoro. Lo notò, di sfuggita, ma lo notò il breve cambio di situazione. L'uomo aveva perso il sorriso e aveva abbassato lo sguardo. Non fece vedere, però, di averlo notato. Quando tornò su di lei, lei era sempre con quel leggero sorriso. Tranquilla, forse meno di prima. - Abbastanza, per questo motivo ho deciso di assecondare la mia amica e di uscire con lei e l'altro. - spiegò, cercando di far cadere il discorso lavoro perché non sembrava portare buona aria tra loro. E non voleva di certo che la bella situazione si rovinasse a quel modo.
    E il discorso sembrò cadere sul serio, dato che le venne posta un'altra domanda. Divertimento, eh? Lì cominciava ad avere un po' di problemi, forse. Non era propriamente una festaiola che si divertiva così come niente. Ma si divertiva anche lei, dipendeva da quello che accadeva attorno a lei. - Mh, non lo. Penso che dipenda dalle circostanze. Una buon compagnia, un paio di bicchieri, quattro chiacchiere e poi chissà. Ma anche il divertimento tradizionale non mi dispiace. Tu hai preferenze in fatto di divertimento? - eh no, qui proprio se l'era giocata male. Ma aveva fatto il meglio che poteva. Al limite, avrebbe ringraziato per la birra e se ne sarebbe andata a casa tranquilla. Dopotutto, quello era lo scopo iniziale della sua serata.

    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    bavarian
    Posts
    723
    prosit!
    +207

    Status
    Offline
    Gabriel Lanz
    card

    La risposta della bionda alla sua provocazione era proprio quello che desiderava. Prima di tutto, perché vederla ‘giocare’ in quel modo, con il linguaggio del corpo e con le parole, era uno spettacolo assolutamente delizioso. In secondo luogo, perché quella era esattamente la replica che si aspettava. In più, volle leggere tale replica come una concessione indirizzata a lui stesso, come il messaggio implicito secondo cui trascorrere la serata con lui andava più che bene alla bionda. Non osò insistere, perché per qualche motivo il suo amor proprio non sentiva la necessità di essere rassicurato più di così. E quella frase poteva essere un niente, forse solo una presa in giro da parte della donna, in risposta alla provocazione che lui stesso le aveva lanciato. Eppure, gli bastava. Forse rendeva la ‘vittoria’ più interessante da conquistare. Le sorrise, uno dei suoi sorrisi più semplici e limpidi, che per quanto rari erano sicuramente i più belli che potesse donare.
    Poi, fece il passo più lungo della gamba. Strano, gli succedeva di rado. Comunque nessun problema, era bravissimo a rendere vantaggio un apparente svantaggio. E non poteva sicuramente lamentarsi di come proseguirono le cose, no no. La sua disinteressata (?) proposta di darle un passaggio fece fare un altro passetto in avanti alla bionda. Che prometteva sicuramente bene. Sorrise, chinando brevemente lo sguardo, suo gesto caratteristico, poi annuì lievemente. - Scelta molto saggia. Mai accettare passaggi dagli sconosciuti. Mi sarei insospettito io, a quel punto - commentò, forse scherzando. Lui non si sarebbe fatto poi chissà quante domande… ma, le cose erano andate diversamente, quindi non doveva preoccuparsene. - Gabriel Lanz. È un piacere conoscerti - si presentò, tendendo la mano destra come se si fossero appena incontrati. E chissà se ora avrebbe ottenuto il nome della bella bionda. Lui, da parte sua, non disse niente per invitarla a farlo. Non voleva fare la fine del vecchio ubriacone, no?
    L’argomento lavoro portò qualche sorpresina, ma nulla di che. Oddio, la sorpresa più grave, per lui, era che una semplice professione lo portasse a pensare al suo passato. Quel portone era bello blindato, non capiva come aveva fatto a distogliere la sua attenzione dalla bella bionda per andare a fare paragoni inutili. Ma lo sapeva, in fondo, che qualche suo risentimento passato ogni tanto tornava a galla. Gli succedeva, di rado ma gli succedeva. Nulla contro la donna, comunque. Di quello era certo. Ma la laconicità della sua risposta lo lasciò per qualche motivo insoddisfatto. Dava così poca importanza al caso difficile? Forse si era accorta della sua scarsa simpatia per il mestiere? E come aveva potuto? Se l’aveva dato a vedere, stava perdendo colpi. Urgeva correre ai ripari. Nel frattempo, mantenne un sorriso leggero sul viso, stavolta tenendolo puntato in direzione della donna. - Mi dispiace. Immagino che a volte non sia semplice - commentò con un tono un po’ più serio, tuttavia tranquillo. Insomma, giusto per dare l’idea che anche lui riusciva a capire quando si parlava di cose importanti. E forse, sotto sotto, anche per scoprire se la bionda si sarebbe sbilanciata o meno. Lui, apparentemente, non aveva fatto domande. Quindi era a sua discrezione dargli credito o lasciar correre.
    Nel frattempo, tornarono ai divertimenti. Non era il caso di tenere i musi lunghi, non era quello che si era prefissato a inizio serata. In realtà non si era nemmeno prefissato di trovarsi una donna, ma il ‘caso’ aveva deciso diversamente. La risposta della bionda gli causò diverse reazioni. Quel ‘e poi chissà’ prometteva davvero bene. E il ‘divertimento tradizionale’?? Ah, questa la doveva proprio chiedere. Gli venne da ridere, ma si limitò ad ampliare il sorriso, forse con una sfumatura lievemente pericolosa, ma abilmente camuffata. - Interessante. Ma cosa intendi personalmente con ‘divertimento tradizionale’? - le chiese col suo solito tono carezzevole, forse un po’ più del solito. Non aveva resistito, la cosa lo divertiva troppo. E poi gli venne pure restituita la domanda! Bionda impavida. Poteva morire. Ma per fortuna era molto bravo a contenersi. Fece un sospiro, prima di rispondere. Quante ne poteva dire… quante. E invece. - Mi piace molto lo sport. Nuoto, canoa… Mi piace parlare, sicuramente in compagnia di una birra - concordò con la bionda, su questo. - Mi piacciono i computer - continuò, ammettendo questo punto come qualcuno che doveva vergognarsi, mantenendo un sorrisetto di amabili scuse. - Lo so, non do l’idea dello smanettone. Ma mi giustifico dicendo che lo faccio per lavoro - continuò con un po’ di sana ironia. - E mi piace la compagnia giusta - concluse, guardando la bionda per qualche secondo più del dovuto, poi terminò in placido silenzio la sua birra. Non era stato cattivo, no?


    narrato – parlatopensatoaltre voci
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
16 replies since 12/11/2015, 21:49   308 views
  Share  
.