I just wanna stay in the sun where I find pieces of peace in the sun's peace of mind

Le vacanze di Natale erano l'ideale per riposarsi dallo studio e dal lavoro part-time. Ma non rinunciava mai all'opportunità di portare a spasso uno dei suoi cuccioloni preferiti. Se ai padroni serviva aiuto, lei si faceva subito avanti. Per i suoi amici cuccioloni, avrebbe anche saltato le feste – cosa che comunque non servì, perché aveva passato un bellissimo Natale.
Quel giorno, una delle tante mattine invernali di dicembre, con la neve per strada e un'aria piuttosto gelida, aveva il compito di occuparsi di uno dei suoi cuccioli preferiti, Magnus – un amstaff di cinque mesi e mezzo. Avvolta nel suo cappotto pesante, con sciarpona al collo, berretto e provvista di guanti, aveva deciso di far passeggiare Magnus all'Olympiapark. Lo trovava il posto migliore per quanto riguardava far correre i cani e a loro piaceva anche. Magnus, comunque, era ancora troppo piccolo per esser lasciato scorrazzare da solo per il parco, così se lo teneva sempre al guinzaglio, uno di quelli che avevano il nastro che si allungava per un paio di metri.
L'aria era parecchio fredda ma al cucciolo non sembrava importare dato che saltellava a destra e a sinistra andando in contro a tutti i possibili passanti. Era una piccola peste adorabile ed era davvero felice di poterlo portare a spasso. Passava così tanto tempo assieme a lui rispetto ai suoi padroni, che si chiedeva spesso il motivo per cui lo avessero preso. Ma non importava ora, tanto ce l'aveva lei in cura al momento. E al cucciolo sembrava andare bene così.

Magnus saltellava da tutte le parti, si vedeva quanto felice fosse di essere all'aperto e questo, ad Ems, faceva solamente che tanto piacere. Vedere i cuccioli così felici di essere fuori, la rendeva a sua volta felice. Insomma, era sempre un immenso piacere far pascolare quelle povere bestiole. Per Magnus, però, la cosa era differente dato che era un cuccilotto a dir poco turbolento. Non ci si poteva ancora fidare di lui, per questo non l'aveva lasciato sciolto, ma l'aveva tenuto al guinzaglio. Ciò non fermò il piccolo amstaff dall'avvicinarsi a qualsiasi essere vivente e non. Perché sì, aveva fatto le feste ai bottini e alle panchine, più di una volta.
Dopo l'ennesimo pit-stop in cui aveva fermato un'adorabile vecchietta, riuscirono a fare si e no quattro passi prima che il cane trovasse la sua prossima vittima. Per fortuna che aveva scelto l'Olympia park, avesse scelto un parco più grande e affollato, non avrebbe più avuto un braccio. Si avvicinò alla ragazza e al cane e sorrise tranquillamente. - Ciao, lui è Magnus. - rispose mentre il cucciolo saltava a destra e a sinistra tirando zampate alla mano della ragazza. - E' un tenerone a cui piace essere coccolato, come puoi vedere. - le spiegò l'ovvio, dato che il cane in questione stava già pancia all'aria in attesa di essere accarezzato ancora e ancora e ancora.

Era sempre un piacere vedere come le altre persone accogliessero bene le dolcezze di Magnus, anche se era un cucciolo piuttosto invadente. Capitava poche volte che lo scacciassero via in malo modo. Quel giorno avevano avuto fortuna, a quanto pareva. Nessuno l'aveva scacciato e non aveva litigato con nessun altro cane, o panchina o foglia che fosse. Era un cucciolo e trovava tutto fin troppo interessante. Bello io suo-non suo piccolo e dolce amstaff.
Si avvicinò al cane che era andato ad 'attaccare' una ragazza. Emily sorrise contenta nel vedere come la ragazza sembrasse tranquilla e, forse?, contenta di essersi imbattuta in quel cucciolotto rompi balle. Le disse il nome e le spiegò quanto fosse sempre in cerca delle migliori coccole. Fu anche divertente vedere come Magnus si buttasse a terra a pancia all'aria nel momento stesso in cui Ems spiegava. Si accucciò anche lei, sempre con quel sorrisetto che stavolta rivolse alla ragazza. - Oh ma lui è tutto speciale. E' piuttosto invadente, però. - disse ridendo, carezzando quello stupidotto. - Emily, il piacere è tutto mio. Ti piacciono gli animali, suppongo? - chiese, prima di osservare Magnus scattare come una mina saltando come un ossesso per una mosca. Sì, per una stupidissima mosca. - Sì, ancora un cucciolo. Ha cinque mesi e mezzo e crescerà ancora un po'. Basta guardare le zampone, verrà fuori un bel cagnetto. - spiegò con un sorrisetto quasi fiero. No, non quasi, era fiero. Anche se non era suo, voleva troppo bene a quel cosetto. L'aveva visto crescere.

La giovane belga accennò ad una risata ascoltando la risposta pronta della ragazza. - Ma non farglielo capire, altrimenti non ti lascerà mai più in pace. Quando 'reclama' le coccole, non la smette finché non ne riceve. E' un cucciolotto sempre in cerca di attenzioni. - disse con un sorrisetto quasi addolcito, mentre osservava quel cosetto zompettare ovunque. Era bellissimo, non ci poteva fare niente se si era affezionata a quella palla di pelo in così poco tempo. Si presentarono e poi, seguendo l'esempio di Astrid, si alzò anche lei. Le sue ginocchia chiedevano pietà.
Mentre Magnus si perdeva con una mosca, Emily spiegò alla ragazza quanto tempo avesse il cane. - Oh beh, non che adesso non mi tiri il braccio. Probabilmente poi dovrò tenerlo molto più forte. - commentò con un sorrisetto divertito. Il cucciolo, con tutto dei suoi cinque mesi e mezzo, le strattonava quelle povere braccia sempre e comunque. Ma lei mica se ne lamentava, in fondo, l'ascoltava pure. E poi, arrivò quello che forse si doveva aspettare. Sbuffò una leggerissima risata. - Non sono io la sua padrona, purtroppo. Io sono solo la sua dogsitter. - spiegò tranquillamente, forse con una punta di tristezza dato che voleva tanto, troppo bene a quel cane. - Ma con lui faccio anche dei corsi di addestramento, come mi hanno consigliato di fare i padroni, così mi faccio ascoltare. Aspetta. - disse prima di attirare l'attenzione del cucciolo. - Seduto, Magnus. Seduto. - ordinò con fare fermo al cucciolo indicandogli con un dito il terreno. Magnus piegò la testolina di lato scodinzolando. Abbaiò qualche secondo e, al posto di sedersi, le fece un attentato alle ginocchia. Non voleva sedersi, voleva essere accarezzato fino allo sfinimento.
Emily, che non si scoraggiava ormai più in quell'ambito, scoppiò in una risata. - Ok, di solito mi ascolta, davvero. Evidentemente oggi non è giornata. Oggi vuole solo correre e farsi coccolare. - disse mentre si accucciava nuovamente ad accarezzare quella testolina bacata di un cucciolo.

Le passeggiate al parco portavano sempre qualcosa di buono con loro, quel giorno era stato l'incontro con la ragazza, la nuova amata da Magnus. Quel cucciolo sapeva perfettamente come farsi amare e come farsi coccolare come non mai. L'aveva fatto con Emily, lo stava facendo anche con Astrid. Ah, quel cucciolotto era la cosa più bella che potesse capitargli in quell'ultimo periodo. Non che la sua vita facesse schifo, anzi. Ma Magnus le aveva dato solo una gioia in più, anche se non era davvero suo. Annuì con un sorriso divertito. - Praticamente sì, mi fa da palestra. Ma non è una brutta cosa. Portare a spasso il cane, farlo giocare, saltare e via così è una bella cosa, oltre che utile, per entrambi. - disse con un leggero sorriso, prima di carezzare con leggerezza la testolina del cucciolo perso nel suo mondo. - Non ti scusare, è normale pensare che chi lo porta a spasso sia il suo padrone. In un certo senso, io sono più sua padrona dei suoi stessi padroni. - spiegò accentuando di poco il sorriso.
Poi volle dimostrarle che era effettivamente vero che frequentasse dei corsi con Magnus, ma quest'ultimo era di tutt'altra opinione. Non voleva ascoltare, non voleva sedersi. Voleva solamente farsi carezzare e perdersi a prendere mosche e strappare l'erba del parco. Era un cucciolo, un vero e proprio cucciolotto. Ma di solito l'ascoltava davvero, era solo quel giorno che la sua attenzione era rivolta totalmente da un'altra parte. - Di solito, non più di quattro. Anche perché cerco di prendermi cura di due alla volta, nello stesso giorno. Anche per far socializzare gli animali, poi comunque dipende anche dal cane e dalla stazza del cane. - spiegò con tranquillità alla ragazza - Ma mi sono sempre trovata cani tranquilli, solo lui è un po' più agitato degli altri. Ma proprio perché ancora cucciolo. - aggiunse osservando Magnus che giocava con un bastoncino trovato chissà dove e come. -Tu, invece, di cosa ti occupi di bello? - chiese, forse troppo avventatamente, forse no. Era piacevole e non le dispiaceva dilungare la conversazione, spaziando in ambiti differenti dal mondo animale. - Vuoi provare a tenerlo, magari mentre camminiamo un po'? - propose ad Astrid all'improvviso, porgendole il guinzaglio. A Magnus sicuramente non sarebbe dispiaciuta come cosa.