Let's begin

~ Taylor & Noëlle ~

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    Questo è un sogno. continuava a pensare la ragazza mentre lottava con l'impulso di avvicinarsi ancora di più al finestrino del taxi per non perdersi nulla della città che le sfrecciava davanti. Ormai era tardo pomeriggio, la gente usciva per le strade passeggiando o portando a spasso il cane. Tutta quella quotidianità la sorprendeva: come poteva la gente ignorare monumenti, statue, fontane e tantissime altre cose che aveva visto in appena qualche kilometro di macchina?! Era assurdo!
    L'ometto robusto che guidava le indicava con l'indice grassoccio ogni cosa che conosceva sulle bellezze architettoniche, facendo ogni tanto riferimento a qualche nozione di storia, in un inglese abbastanza storpiato dall'accento tedesco. Allora Taylor annuiva e gli sorrideva e lei dallo specchietto lo intravedeva arrossire (nonostante le sue gote fossero già naturalmente rosse).
    Dopo un'altra ora passata a viaggiare, la ragazza chiese al tassista di fermarsi e gli allungò un bigliettino con su scritto l'indirizzo dove lasciare le valigie. Ovviamente, però, non lasciò all'interno dell'auto anche il suo prezioso violino. Le piangeva il cuore il solo pensiero di lasciarlo in balia di buche e scossoni.
    Se lo caricò in spalla, aprì la portiera e si alzò. Le gambe le fornicolavano per via dell'intorpidimento, così ne approfittò per stiracchiarsi e guardarsi attorno.
    Non si era resa conto, sulle prime, di essere proprio nei pressi di un fiume.
    Il taxi ripartì ma Taylor non se ne accorse neppure, intenta com'era ad adocchiare qualsiasi cosa attirasse la sua attenzione, da un cartello dai colori vivaci ad un lampione vecchio stile, da un pettirosso che volava in cerca di riposo all'insegna di una pasticceria.
    Trotterellò su e giù per il marciapiede, voltandosi ogni tanto a camminare all'indietro per cogliere qualcosa che i suoi occhi non aveva studiato per bene. Fu proprio in uno di questi tentativi che andò a impattare inesorabilmente contro qualcuno (o qualcosa; sarebbe potuto tranquillamente essere un palo e lei avrebbe chiesto scusa comunque!). Si voltò di scatto, accorgendosi che un paio di spartiti era caduti accanto ai suoi piedi: Chopin, Bazzini, Tchaikovsky, Stradivari...! Tutti rovesciati sul marciapiede ciottolato.
    Si chinò prontamente per raccoglierlo, accorgendosi però di non essersi ancora scusata Scusami tanto, non ti ho proprio visto! Stavo camminando quì attorno e... disse tutto d'un fiato, mentre l'ultima parte si concluse con una serie di parole strascicate e balbettate.
    Ancora non aveva visto in volto il/la sfortunato/a contro cui aveva impattato, quindi mentre recuperava gli ultimi fogli alzò appena lo sguardo.

     
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    Noëlle Alizée Martinez
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    Aveva da poco iniziato il nuovo anno all'università e già era sommersa di cose da fare. Tra lo studiare, i corsi e il lavoro presso lo studio del padre, non aveva quasi più tempo libero. E dire che aveva anche poche lezioni, ma erano veramente condensate in blocco durante la settimana. Aveva poche ore libere di tempo e, la maggior parte delle volte, preferiva passare queste ore fuori casa. Come quel giorno, dopo aver finito le lezioni in università, non volle tornare subito a casa. Era una giornata bellissima, sarebbe stato un peccato rinchiudersi nuovamente per studiare. Così si prese e decise di portarsi verso il fiume.
    La città era sempre bellissima, che fosse notte o giorno, aveva sempre quel fascino speciale che l'aveva conquistata in maniera assoluta. Con tutto che stava lì da parecchio, continuava a camminare sempre con il naso per aria, notando sempre cose diverse, ogni volta. Era così bello scoprire nuove cose su cose di cui pensava di conoscere tutto. E invece, ogni volta era una scoperta nuova. Se non stava con il naso per aria, l'aveva in un libro. Era già imbranata di suo, non guarda praticamente dove andava. Se poi si concentrava su altro, era inevitabile che si scontrasse con la gente. Non se ne accorse nemmeno, ma fu uno scontro inevitabile.
    Non se ne accorse, era troppo presa dal libro che stava leggendo. Nemmeno l'altra persona sembrò accorgersi dell'imminente scontro, finché non impattarono. A Noëlle cadde il libro a terra, facendole perdere la pagina e facendo un brutto rumore. Mormorò un qualcosa nella sua lingua madre, senza nemmeno accorgersene, poi si osservò attorno. A terra si erano sparpagliati dei fogli, spartiti ad un'occhiata più attenta. Non conosceva nulla di musica, lei ascoltava quello che le piaceva, poi per il resto era piuttosto ignorante. Si piegò per dare una mano alla ragazza cui era andata a sbattere e sorrise - Non ti preoccupare, non ti ho vista nemmeno io. - disse, porgendole i fogli, per poi rialzarsi dopo aver preso il suo libro da terra.
    Notò poi, dopo aver dato una veloce occhiata alla ragazza, giusto per accertarsi che non si fosse fatta male o altro, che aveva un qualcosa sulla spalla. Era uno strumento? Non ne aveva idea, poteva essere, ma che strumento? Inutile che si facesse tutte quelle domande, se non chiedeva non poteva sapere. - Sei una musicista? - ed ovviamente, dovette fare la domanda più ovvia della terra. Ma doveva pur iniziare da qualche parte, no?
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    Taylor [Ayda] Kroll
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    Oltre al rumore dei fogli sparsi per tutto il marciapiede si unì anche quello sordo di qualcosa che cadeva; un libro, constatò qualche secondo dopo. Per fortuna la ragazza dalla chioma color fuoco le disse di non preoccuparsi, dato che neppure lei l'aveva vista. Tirò un sospiro di sollievo: di certo non sarebbe stato un gran bell'inizio litigare con qualcuno appena messo piede su suolo straniero.
    Taylor recuperò qualche spartito e la sconosciuta le porse il resto. Li prese e le sorrise gentilmente, mentre li rimetteva al loro posto. Come fossero riusciti a cadere era un mistero... Ma poi intravide che la tasca della custodia del violino era semi-aperta (e qualche coda bianca di qualche foglio faceva capolino, pronti ad uscire ad un altro minimo urto).
    Quando tutto fu rimesso in ordine, la domanda della ragazza di fronte a lei catalizzò la sua attenzione. Le chiese se fosse una musicista. Una bella domanda, in verità. Portò entrambe le mani al laccio che collegava la custodia e, sempre sorridendo, le rispose In un certo senso. In verità, sto studiando al conservatorio. e inclinò appena il capo di lato, verso sinistra.
    Osservò anch'essa il libro che la ragazza teneva tra le mani e quindi le venne spontaneo chiederle Anche tu studi? e, nell'attesa, si limitò a studiare senza invadenza il volto della ragazza. Aveva la pelle pallida, che contrastava ampiamente il rosso intenso dei capelli. Le sembrava di vedere anche qualche sfumatura dorata, ma forse era solo uno scherzo della luce di quell'ora. Gli occhi erano di giada, di un bellissimo verde scuro.
    Inarcò appena le sopracciglia quando si accorse di non essersi neppure presentata. Io comunque sono Taylor, molto piacere di conoscerti. ma non le allungò la mano per cercare una stretta. Solo gli uomini lo facevano, le avevano insegnato. Quindi si limitò a continuare a sorriderle.
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    Noëlle Alizée Martinez
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    Non era la prima volta che la francese faceva da pallina da biliardo e andava a sbattere contro cose e/o persone. Insomma, era piuttosto distratta e non faceva quasi mai caso a dove andava. Poteva essere un male, un brutto vizio, come le diceva sempre suo padre. Ma a lei non sembrava dare poi così tante preoccupazioni. Finché non faceva male a qualcuno, almeno. Comunque, diede una mano alla ragazza cui era andata a sbattere a prendere quei fogli da terra. Era curioso, però, trovare tanti spartiti di chissà quanti compositori diversi. Lei non era per nulla afferrata in materia, era più per la musica di quei tempi che classica. Per quel motivo, forse, le fece quella domanda, abbastanza sciocca ma piuttosto semplice. E la risposta le piacque particolarmente, la fece sorridere. Un sorriso curioso con una punta visibile d'interesse. - Al conservatorio? E che strumento studi, se posso chiedere? - non sapeva nemmeno ci fosse un conservatorio in città. Ma, si poteva dire, che la francese non faceva caso a molte cose. Anche se stava in città da un bel po', non era mai andata davvero a curiosare tra le varie scuole. E poi, per quanto riguardava la musica, era veramente tanto ignorante, forse anche per quello non aveva mai cercato un conservatorio.
    E poi, le venne fatta una domanda. Forse prevedibile, forse no. In ogni caso, sorrise anche lì, osservando il libro che teneva in mano. Storia del cinema, non era nemmeno in programma eppure lei l'aveva preso ugualmente perché, amante dei libri, le piaceva leggere e, in un certo senso, anche mettersi avanti con il programma. Quella materia l'avrebbe avuta solamente nel secondo semestre eppure aveva già iniziato a leggere i vari libri. - Sì, sono al primo anno di università. - rispose con tranquillità, prima di riporre al sicuro nella borsa, il povero libro ormai leggermente ammaccato sugli angoli. E, alla fine, la sconosciuta si presentò. La francese stava per porgerle la mano, ma notò – forse troppo tardi – che l'altra non fece altrettanto. Con vago imbarazzo cercò di far finta di nulla - Noëlle, piacere mio. - si presentò a sua volta, sorridendo più tranquillamente e marcando forse troppo la pronuncia francese sul nome. - E' un bel nome. Sei di queste parti o sei una nuova conquista della città? - chiese, accennando una breve e lieve risata.

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    Taylor [Ayda] Kroll
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    Tirò un sospiro di sollievo quando comprese che la ragazza davanti a lei non se l'era presa per il loro piccolo scontro di metà pomeriggio. Anzi, nel tono della successiva domanda traspariva un certo interesse. Oh, studio violino. Ma è più un corso di perfezionamento. disse ricambiando il sorriso genuino. Lanciò un'occhiata alla custodia issata sulla sua spalla, come per accertarsi che il suo prezioso tesoro fosse ancora lì. Magari, un giorno, avrebbe potuto suonare in qualche piazza; le piaceva rompere un pò la routine della gente, anche solo portando un pò di musica che spezzasse la monotonia.
    Le aveva rivelato poi di essere al primo anno di università e sul fronte del libro si leggeva, in un carattere un pò sbiadito, Storia del Cinema. Il volume venne poi riposto con cura nel luogo d'appartenenza (ovvero la borsa della ragazza). Successivamente, si presentò col nome di Noëlle; tuttavia l'accento che gravava sulla parola non era tedesco e neppure inglese -nonostante se la cavasse bene-, forse francese?
    La domanda di Noëlle riportò Taylor con i piedi per terra, come se quello scontro l'avesse isolata momentaneamente dal fatto che avesse messo piede in città da meno di dieci minuti. Una città sconosciuta ed enorme, che andava via via assopendosi sotto all'imminente tramonto. Perse la prima parte della frase ma riuscì a cogliere distintamente la seconda. Ridacchiò lievemente Una nuovissima conquista, direi! Sono quì da meno di dieci minuti, per l'esattezza, e quindi non ho idea di dove andare. ammetto senza remore, spostando lo sguardo sull'altro lato del marciapiede. Una fila di negozi e piccoli bar sono disposti lungo tutta la lunghezza, ghermendo la sottile striscia grigia di tavolini, sedie e ombrelli parasole.
    Magari, se Noëlle avesse potuto trattenersi con lei, l'avrebbe volentieri invitata a prendere qualcosa con lei ad uno dei bar.
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    Noëlle Alizée Martinez
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    Musica, argomento in cui era di un ignorante pazzesco. Violino, era già tanto se lei sapeva che forma aveva tale strumento. Per lei, tutti erano uguali, viola, violino, violoncello, contrabbasso. Sapeva che, di fatto, erano completamente diversi, ma lei mica riusciva a distinguerli. Ovviamente, non l'accennò nemmeno alla ragazza. Non voleva fare davvero la figura dell'ignorante. Già le era andata a sbattere addosso facendole cadere degli spartiti per strada, non poteva anche farle quello. - Mi sembra una cosa molto interessante. Quindi, se è di perfezionamento, vuol dire che lo suoni da anni? - ennesima domanda piuttosto stupida ma, dopotutto, la francese non ne sapeva niente sull'argomento, quindi le domande erano lecite. Sperava, almeno.
    Lei, nel frattempo, ripose il suo tomo in borsa. Si era già ammaccato abbastanza, non poteva rischiare di rovinarlo ulteriormente. Le piaceva quel libro, lo voleva intatto, più o meno. Si presentarono, non come era consuetudine della francese, perché l'altra ragazza non porse la mano. Possible che non si dovesse stringere la mano alla gente? Non sapeva, lei l'aveva sempre fatto ma, evidentemente, Taylor no.
    Il discorso rimaneva comunque su toni tranquilli. Noëlle spiegò che lei frequentava il primo anno di università e poi fece un'altra domanda. Era una ragazza curiosa, non ci poteva fare nulla. Non era invadente, era semplicemente molto curiosa. Se Taylor non voleva che lei ficcasse il naso nei suoi affari, l'avrebbe capito e accettato e sarebbe andata avanti. Ma, a quanto pareva, non era di quell'avviso, perché le rispose con molta semplicità. L'espressione della francese passò dal meravigliato al divertito. Non la stava prendendo in giro, non stava assolutamente ridendo di lei. Solo che, in un certo senso, si rispecchiava leggermente in lei. Quand'era arrivata a Monaco per la prima volta, nemmeno lei sapeva con esattezza cosa fare, come fare o dove andare. - Una grandissima conquista, se posso permettermi. - commentò con spigliatezza. Insomma, la ragazza era una musicista e i musicisti erano bravi e trovarseli per le strade a suonare era davvero bellissimo. Secondo la francese, era una vera conquista per la città bavarese. - Sei proprio nuova nuova. Cosa ne pensi della città, dopo questi dieci minuti di permanenza? - chiese scherzando ma, intimamente, davvero curiosa di sapere se la città avesse colpito la nuova arrivata in soli dieci minuti. Per lei, per esempio, era successo così. - I Bavaresi, però, non sono così distratti come me. - aggiunse mentre, distrattamente, passava lo sguardo verso il fiume. Di solito era lei quella che andava a sbattere contro le persone, loro cercavano sempre di evitare qualsiasi contatto con qualsiasi essere vivente.

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    Taylor [Ayda] Kroll
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    Doveva ammettere che Noëlle riusciva a cogliere anche i minimi particolari nelle risposte e ne era sinceramente interessata -cosa che non infastidiva Taylor, affatto. Aveva ascoltato con interesse l'osservazione che, seppur logica, sarebbe sfuggita alla maggior parte degli interlocutori. Sì, effettivamente sono quasi tredici anni. rispose lei con una lievissima risata. Risata che si unì a quella della ragazza dalla chioma di fuoco qualche attimo dopo, dato che anche lei ridacchiò, ma non capì il perchè.
    La frase gentile successiva le strappò un largo e sincero sorriso, mentre Noëlle continuava a farle qualche altra domanda. Rispose con calma e pacatezza Oh, è una città splendida! Se ha da offrire così tanto in soli dieci minuti, figurarsi passarci mesi o anni! e poi fece un'osservazione sugli abitanti e Taylor le sorrise con garbo Preferisco una persona distratta ad una distaccata. aggiunse, incalzandola lievemente.
    Era stata proprio fortunata ad essere incappata in una ragazza che di certo distaccata non lo era, ma anzi, era gentile e amichevole. Quindi, per ricambiare la sua gentilezza, Taylor le chiese, con un tono che non accettava repliche Anche se l'ora del tè per noi inglesi è finita da un pò, cosa ne diresti di fermarci a prendere qualcosa in uno di questi cafè? e inclinò appena la testa di lato, facendo ricadere una cascata di capelli ebano tutti da un lato.
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    Noëlle Alizée Martinez
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    Di musica sapeva ben poco, ma cercava di nascondere tale ignoranza, anche se fece alcune domande leggermente sciocche, a suo avviso. Taylor fu molto cordiale nel risponderle. Quella ragazza le sembrava simpatica. Insomma, anche se come inizio era stato uno scontro letterale, non sembrava andare così male la conversazione. In fatto di musica lei non sapeva nulla, ma il discorso passò presto in secondo piano, per fortuna. La città, come disse la ragazza, aveva un sacco da offrire e se lei l'aveva visto in soli dieci minuti, c'era una buona possibilità che facesse la fine della francese. Cioè che si innamorasse veramente di quella città che aveva sempre qualcosa di diverso da offrire. Forse lei stava pensando così perché ormai di parte, ma sapeva che la città aveva ancora un sacco da offrire anche a lei. Fu interessante e piacevole scoprire questo pensiero in Taylor. - Oh, allora sono sicura che la città saprà stupirti per bene. Così è successo a me, e continua a succedere. - disse con un sorriso che si espanse leggermente grazie al commento successivo della ragazza. Sì, Taylor era interessante, sotto ogni punto di vista, non solo perché sapeva suonare il violino.
    Noëlle si perse per qualche secondo ad osservare il fiume ma la sua attenzione venne riattirata dalla proposta della ragazza. Un qualcosa ci stava benissimo al momento e, anche se l'ora del tè era già passata, per lei andava più che bene. Per lei, l'ora del tè era qualsiasi ora. - Mi farebbe molto piacere. - rispose con un sorriso. Non aveva nessuna intenzione di rifiutare un'offerta simile: prendere un qualcosa in uno dei cafè sul fiume in compagnia di una persona interessante come Taylor. Poteva diventare tutto ancora più interessante.

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    Taylor [Ayda] Kroll
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    Noëlle le rispose che la città avrebbe saputo rispondere abbondantemente alle sue necessità: l'avrebbe stupita per bene, le aveva assicurato, dato che era successo e stava continuando a succedere alla ragazza dalla chioma di fiamma di fronte a lei. Dopo qualche attimo di silenzio, la ragazza sembrò entusiasta di accettare il suo invito. Ottimo! aveva esclamato Taylor contenta, sistemandosi il violino in spalla e alludendo, con un cenno del capo, al marciapiede dove era ubicati tutti i tipi di cafè immaginabili in uno spazio così ristretto.
    Dopo averli passati in rassegna, la ragazza mora puntò con lo sguardo uno alla fine della strada, che dava una visione d'insieme migliore sul fiume rispetto a tutti gli altri. Cosa te ne pare di quello? propose a Noëlle con un sorriso.
    Il cafè era un total white: facciata bianca, tavolini stile retrò bianchi e sedie bianche. Solo sui tavolini si alternavano boccali con dei fiori freschi o piccole lanterne con delle candele.
    Magari dopo la consumazione avrebbe potuto suonare qualcosa per Noëlle, se lei avesse voluto.
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